LEANDRO BONECHI

 

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Leandro (1930 -?- /giugno 2009), sul divano della sua Casa delle Caselle

di Pieve al Toppo, il 2 luglio 2002 , in un momento di riposo.

 

 

                Lavorava con piacere e determinazione. Gradiva dare buoni consigli e buon esempio, anche in età avanzata, lavorando in prima  persona, alla testa dei suoi operai.

                Amava la famiglia, i parenti, l’Agricoltura; sembrava sempre schierato dalla parte dei sentimenti migliori dell’ottimismo e del sano vivere, dando fiducia a se stesso, agli uomini e a Dio.

                Questo Dio era forse più capito e creduto perché datore delle cose naturali della vita (natura, lavoro, famiglia,..) che delle cose soprannaturali e dogmatiche. Ma non per questo è meno meritevole tale fede del naturale, per cui prevale l'evidenza della natura sul Soprannaturale; senza che  cessi il nutrimento della fede e la comprensione fondamentale del mistero o soprannaturale stesso.

                E ciò meglio si può affermare e capire, se si considera il Salmo che dice :

                Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei credenti  (Salmo 116,15).

                E dunque è preziosa la morte di tutti i credenti, anche quelli che più sanno credere nel nome della Natura che della Sopranatura.

                Infatti è vero che la grandezza di Dio non è contenibile dalla Natura; sebbene sia da questa comunicabile, essendo sua creazione; ma è anche vero che la Natura, se rettamente compresa, agli occhi del credente, è la più grande testimonianza oggettiva dell'esistenza del soprannaturale; cioè del mistero che l'ha creata, con tutto il bagaglio delle sue ragioni d'Amore o di Gloria, di aspetti visibili e invisibili, terreni e celesti, che il Creatore abbia potuto assumere o avere o lasciare con segni indelebili .

 

.

FINE

 

 

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