L'ITALIA E GLI ITALIANI COME NAZIONE E POPOLO PASQUALI

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SANTA PASQUA DELL'ANNO 2011

Natale 2008

Natale 2008

Jacopo Tintoretto (1518-94), La Resurrezione di Gesù, Venezia, Chiesa di San Cassiano

                Carissimi connazionali di ogni specie, cioè buoni e cattivi, santi e peccatori, credenti che pregano e credenti che bestemmiano…benefattori e malfattori, legali e illegali…eventuali, insomma tutti quanti senza alcuna esclusione;  in occasione della Pasqua di questo anno 2011 che come è noto coincide col 150 ° dell’unità politica della nostra nazione, quale concittadino e amico, quale coabitante e nemico a seconda dei casi o di come alcuni di voi preferite forse comprendermi, vi voglio scrivere per ricordarvi quale è stato ed è il rapporto fondamentale che ci fa consistere in quanto Italiani :

                è invero il rapporto con la Pasqua e il suo mistero; cioè la nostra natura di popolo e nazione più nobile e benefica, è prima di tutto di ordine pasquale; vale a dire noi siamo un popolo segnato per sempre dalla compagnia temporale e eterna del Risorto, prima di quanto siano stati segnati e saranno segnati inesorabilmente e al di là delle apparenze o varianti odierne, gli altri popoli del mondo : ciò lo mostra la nostra storia, la nostra arte, la nostra identità… .

                Perciò così come il destino del Pianeta dipende, consapevolmente o inconsapevolmente, da quanta giustizia secondo la dottrina e l’esempio di Cristo si è capaci di assumere e vivere, allo stesso modo, e anzi con maggiori obblighi (avendo noi conosciuto il Vangelo prima di altri popoli), la felicità e il futuro prospero della nostra nazione, dipendono da quanta Via, Verità e Vita secondo il Risorto (cioè secondo la Pasqua) si è disposti oggi come in futuro, ad assumere e vivere.

                Dunque, se potete,  ascoltate un attimo e con pazienza festiva, i maggiori particolari sottostanti di questo discorso, che ricordo, non è un trattato, ma è vestito a festa, cioè dell’ottimismo innocente e confidenziale degli Auguri, ottimismo tanto elementare quanto ilare :

 

               

                l’Italia vera esiste, e si trova oltre l’apparenza e il chiasso del momento; pertanto non illudetevi , e nemmeno sconfortatevi o esaltatevi troppo a causa dello spettacolo insufficiente o esaltante (a seconda dei punti di vista) dell’attuale politica, perché questa Italia non è solo a destra o a manca, non è solo a nord o a sud, non è tutta nel Parlamento o nelle Amministrazioni più o meno virtuose

                l’Italia ancor più vera, che perciò conta più della politica e sempre ha chiesto e ispirato per prima nel mondo la politica migliore (come servizio) e la conseguente efficienza amministrativa 1), è invece l’Italia voluta dal Risorto, che dopo l’attività preparatoria dei Cesari, vi ha piantato la sede della sua Chiesa, per il bene del mondo; l’Italia ancor più vera, è del pari, quella voluta dai Padri nostri, che per accogliere ancor meglio Gesù Cristo, non solo accolsero lo stesso Cristo come Uomo e Dio e fondatore della Chiesa, ma accolsero e venerarono anche la sua Santissima Madre facendola perfino Regina d’Italia 2), e per altri versi, questi stessi nostri Padri, ricordando la schiavitù di Roma (come dice l’Inno di Mameli o Nazionale), vissero e morirono per nostro beneficio risorgimentale e perenne; l’Italia ancor più vera, è inoltre quella che credendo con armonia al Cristo e ai Padri, possiede sovrana e benedetta per questo solo credere e coerente operare, il futuro temporale e eterno; è quella infine, continuata mirabilmente dagli onesti che quali eredi vincenti e naturali della tradizione sostanziale (cioè della tradizione religiosa e culturale), possono anche vivere senza contraddizione conciliando al meglio la Pasqua e la Costituzione, e sono sparsi come lievito o città sul monte, in tutte le classi sociali, ma specie in quelle più umili … .

                L’Italia vera è ancora, in confidenza e in conclusione, una moltitudine, è il cardine che tiene in vita la Nazione e con essa, la speranza del futuro, ed ha la sua maggior fonte, il suo cuore, nella Fede viva in Gesù Cristo (come predicato dalla Chiesa), nella Famiglia indissolubile  (ancor prima che nella Costituzione modificabile o immodificabile), e nella buona volontà a destra e a manca, a nord come a sud, a est come a ovest, del BelPaese.

                Questa Italia, è dunque ancora tutta bella, buona, amante della vita, non ha in sé ombra alcuna di morte essendo affrancata totalmente da ogni morte e perciò anche dai ladri, dagli assassini, dai dirigenti con la pancia senza  fondo…; essa non teme il poco e la misura, e anzi di queste cose se ne fa vanto e merito di riuscire bene, ciononostante; essa insegue il sentimento principe della solidarietà e del servizio e riesce nell’obbiettivo fondamentale  di rispettare e promuovere non solo tutti gli Italiani, ma perfino tutti gli uomini.

                Questa Italia , fedele a Dio e all’uomo, merita pertanto di essere amata, non solo perché come la tradizione migliore suggerisce, è la nostra Patria, ma più esattamente perché ha un cuore e una mente universali e pasquali, è amante del lavoro e della giustizia, ha il volto salubre della vita sovrana nei secoli e della vita eterna senza segno alcuno di morte; e ciò può essere perché come sopradetto, nel suo intimo più profondo e misterioso, è questa stessa Italia, plasmata per sempre dal cuore e dalla mente, dalla compagnia visibile e invisibile, del Risorto.

 

1 : Conseguente efficienza amministrativa : a partire dallo Stato e dall'economia al servizio della persona e non viceversa, come affermano tutte le altre ideologie; cioè come afferma il liberalismo, il fascismo, il comunismo, il neoliberismo capitalista, il neoliberismo marxista, per non parlare di quello cinese ...; tutte queste correnti di pensiero, al di là delle differenze,  sono tuttavia uguali nella matrice statalista, vale a dire nel subordinare la libertà, il rispetto e il valore della persona, allo Stato e all'economia . Fa eccezione soltanto la dottrina sociale cattolica che afferma il contrario (crf anche La Pira su questo punto...)

2 : Regina d'Italia  : Le litanie lauretane proclamano la Madonna Regina degli angeli, dei patriarchi, dei profeti, degli apostoli, dei confessori, dei martiri, dei santi tutti e dei vergini; peraltro molti santi e teologi nel corso della storia hanno indagato e chairito la regalità della Madonna, finché il Papa l' 1 novembre 1954 nella Basilica Vaticana, dinanzi a una enorme folla entusiasta, riconosce ufficialmente Maria Regina, ne proclama la festa liturgica con rito solenne e incorona l'Immagine di Maria "Salus  populi romani". Inoltre Il 13-9-1959 l'Italia viene consacrata al Sacro Cuore Immacolato di Maria a conclusione del Congresso Eucari­stico Nazionale di Catania, presenti le autorità della Chie­sa e dello Stato, con la promessa di costruire a Trieste un tempio dedicato a Maria Regina d'Italia .

 

 

 

FINE

 

 

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