IL TRENO DI NATALE

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NATALE 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lorenzo Lotto, Natività, Olio su tela, 145,5 × 164 cm , 1530 , Civica Pinacoteca Tosio Martinengo Brescia 1)

 

BUON NATALE

SANTA EPIFANIA DELL'ANNO 2012

               

         Surge, qui dormis, et exsurge a mortuis, et illuminabit te Christus  (San Paolo Eph 5, 14) : Svegliati tu che dormi, sorgi dalla morte e Cristo (Sole di Giustizia) ti illuminerà.    

        Exsultet itaque in credentibus mundus, quibus salvandis venit per quem factus est mundus  (S. Agostino, Sermo 187, 4) : Esulti il mondo dei credenti per salvare i quali è venuto (Colui) attraverso il quale fu fatto il mondo stesso .

       Si dunque, sorgete ed esultate o credenti veri, o volontà buona, o santi, perché per sempre la natura umana si è unita a quella divina e la vita mortale del tempo si è unita per sempre, alla vita immortale dell’eternità .

       Certamente questa eternità è da guadagnare, e non sono finiti la fatica e il combattimento; ma ora possiamo faticare e combattere, possiamo vivere in compagnia di Dio, come mai in passato è stato possibile; ora sappiamo di essere nella giustizia, vincitori del Male perché non seguiamo solo un pensiero e un progetto nostro, ma più esattamente seguiamo Dio stesso che ci guida mediante il suo Verbo.

        Così pensano dunque i santi e i credenti sinceri, sulla via della giustizia e del Natale . Tuttavia è motivo d’amarezza che alcuni manchino all’appello: invero, una parte dell’umanità attuale che pure conosce il Verbo di Dio anche se può negarlo, guarda alla Terra e mai al Cielo e quaggiù trova da giocare, lavorare, mangiare, emarginare.. trova milioni di cose da fare; si dice che gli piace la via e il treno che vanno verso il basso perché non guarda più verso l’alto..; essa si sente protagonista  e nuovamente esploratrice del Globo e dell’Universo; ha fame di felicità, e ciò è buono;  ma non è sempre chiaro, se di felicità vera o ambigua …  .

        Per questo, quando o Re del Cielo, discendi Bambino dalle stelle alla culla, quando vieni nella grotta nascosta dalla tua volontà e dalla divisa invernale del Creato, trovi Maria e Giuseppe, gli Angeli, i Pastori, i Re Magi… trovi cioè ogni neonato, ogni famiglia, ogni istituzione  e potere….ogni nazione :  trovi il Presepe e il suo pubblico; e tra questo pubblico, alcuni come abbiamo detto, sono al loro posto di fedeli sinceri e santi; essi costituiscono la parte migliore, tramite la quale sei creduto e testimoniato; vivono il Natale e hanno la tua benedizione piena; ma un certo numero di questo pubblico che pure t’appartiene, non lo trovi più, ahimè, nemmeno nel Presepe, è impegnato a festeggiare e commerciare non in te ma contro di te (chi non è con me, è contro di me...), a fare mille cose, mai ad ascoltarne una sola; tanto è vero che non guarda più né il Cielo né il Prete, e con le dovute eccezioni, non ti vede; questo pubblico sovente scappa  e nemmeno tenta crocifiggerti come duemila anni orsono; infatti se ora ti crocifigge, spesso non lo fa più  battendo i chiodi, ma scappando col suo peso e bottino da adirato o indifferente, per la sua strada e il suo treno, ignaro verso la notte senza luna e senza stelle, dove è più difficile incontrarti e dove parlano altre voci. Questo pubblico fuggitivo, si professa talvolta non credente; ma qualche volta dice d’esser credente, solo perché ha imparato che la venuta del Re dei Re, può essere in affari come nel festinare, più redditizia della venuta di un semplice Re, della terra 2) .

        Invero questa parte d’umanità che manca all’appello, ha preso da tempo un treno infausto e compiacente;  a volte ti saluta o bestemmia educatamente, pensando di trovare il bene alla prossima stazione; essa vuol far da se, pensa d’aver trovato una vita e procede spedita verso un Paese  Straniero; e questo Paese, dice essere un promettente giorno.

       Ma per fortuna nostra, mandasti lo Spirito e pur essendo ovunque, Tu o Uomo-Dio, vieni puntuale ogni anno; per fortuna nostra, per nostra grande fortuna, a te tutto è chiaro e non c’è buio e non c’è mondo, non c’è treno e non c’è stazione, non c’è forza.., che Tu o Creatore Santissimo Uno e Trino, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio Vero da Dio Vero…, non possa illuminare e umanizzare, benedire e santificare.

        Si è vero, ci sarà probabilmente l’epilogo che tu conosci al contrario di noi; ma durante il viaggio come all’arrivo del treno, ci sarà pure la tua Luce e la tua Culla, la tua Parola e la tua Croce; ci sarà sopratutto la tua Resurrezione: molti allora, ti vedranno di nuovo .

 

NOTE

 

1 : Lorenzo Lotto (Venezia 1480 circa – Loreto 1556/57), Natività, Olio su tela, 145,5 × 164 cm , 1530 , Civica Pinacoteca Tosio Martinengo Brescia : " Il  ....restauro del 2004 ha portato alla luce, oltre alla firma dell’artista, anche la data di realizzazione, 1530. ... .

Il soggetto raffigura l’interno della capanna di Betlemme. La Vergine, San Giuseppe, due pastori e due angeli circondano adoranti Gesu’ Bambino, adagiato in una culla e intento a giocare con il muso di un agnello portato in dono dai pastori e simbolo del Sacrificio pasquale. La scena è di grande intensità emotiva: tutti gli sguardi appaiono puntati su Gesu’, ad eccezione di quello di un angelo che, invece, si rivolge agli spettatori, esortandoli alla devozione.

Dal fondo buio della capanna, attraverso le aperture della porta e di una finestrella, si scorge una luce crepuscolare, che avvolge tutta la scena, evidenziando dettagli architettonici e sottolineando morbidi passaggi chiaroscurali e raffinatissimi effetti di ombre. 

L’opera venne eseguita durante il secondo soggiorno veneziano del pittore (1525-1533), analogamente ad altre opere come la Madonna col Bambino e i Santi Caterina e Tommaso del Kunsthistorisches Museum di Vienna o l’Annunciazione di Recanati, rispetto alle quali si notano evidenti analogie per quanto riguarda il dinamismo compositivo e l’uso espressivo e poetico della luce. Il formato e le dimensioni (145,5×164 cm) suggeriscono che la tela fosse destinata alla parete di un palazzo privato "  ( Fonte ) .

2Il Commercio, l’attività economica, non è condannata da Dio ; anzi è una facoltà necessaria degli uomini; fa parte del bagaglio antropologico, conseguenza naturale della creazione stessa dell’uomo e del mondo; è invece condannato l’uso errato e egoistico dello stesso commercio e della stessa Proprietà privata; cioè l’eccessivo attaccamento al danaro e ai beni, al profitto usato come idolo al posto di Dio (cioè offendendo Dio , misconoscendolo, anziché onorandolo), come mezzo quotidiano per opprimere il Prossimo anziché per promuoverlo; per negare alle creature di Dio (il Prossimo per eccellenza), i diritti elementari di Persone, di fratelli, cioè di Creature a immagine e somiglianza del loro Creatore… . Tutta la Dottrina Sociale della Chiesa può essere riassunta come difesa fondamentale dei diritti della Persona, contro gli errori delle ideologie totalitarie e capitaliste..  . La Chiesa, dopo avere dato nei secoli, visibilità teorica e pratica al Concetto di Persona, ne prende poi anche le difese di fronte all’uso errato del commercio come del pensiero che talvolta vorrebbe far passare per diritti, ciò che invece sono negazioni della dignità stessa della persona …  [crf per es. : Alfredo Luciani, Catechismo Sociale Cristiano (Coll. Universo teologia), Paoline, 2000]

 

FINE

 

 

 

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