LE OPERE DI MISERICORDIA NELL'OSPEDALE DEL CEPPO A PISTOIA ...

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A . Facciata dell'Ospedale Santa Maria del Ceppo (Pistoia) : Sono riconoscibili da sinistra a destra, 4 Opere di Misericordia Corporale : 1 Albergare i Pellegrini (crf sotto n2); 2 Assistere gli infermi (n. 3); 3 Visitare i carcerati (n. 4) ; 4 Seppellire i morti (n.5) : di questa Opera, si vede solo un terzo, cioè la calata del morto nella tomba.

L'Ospedale risale al 1277, fondato dalla Compagnia di santa Maria o del Ceppo dei Poveri. Le Opere di Misericordia furono eseguite da Santi di Buglioni tra il 1526 e il 1528 (fa eccezione la numero 7 : Dar da bere agli assetati, eseguita da Filippo di Lorenzo Paladini : crf sotto, n.7) : questa è la attribuzione che prevale tuttoggi; ma in passato, le Opere di Misericordia corporale in argomento, sono state variamente attribuite a Giovanni, Luca, Andrea della Robbia 1) .

La conduzione dell'Ospedale fu pistoiese fino al 1501, quando per evitare le conseguenze negative dei litigi tra Panciatichi e Cancellieri, la Repubblica fiorentina  nomina amministratore dell'Ospedale del Ceppo, lo  spedalingo di Santa Maria Nuova a Firenze, Leonardo Buonafede; i pistoiesi ripiglieranno il timone del loro Ospedale, solo nel 1784 con Pietro Leopoldo1) .

Il nome Ospedale del Ceppo, da cui anche lo stemma sottostante (crf n.9) , richiama il Ceppo cavo di castagno, utilizzato come contenitore per raccogliere le prime offerte della costruzione dell'Ospedale stesso. Ma un'altra versione, forse più antica, spiega la dizione :Ospedale di Santa Maria del Ceppo (e non solo:  Ospedale del Ceppo ) quale memoria di una apparizione della Vergine :  la Madonna sarebbe rimasta nella denominazione dell'Ospedale, perché apparsa ai coniugi Antimo e Bendinella, suggerì il luogo esatto della costruzione dell'Ospedale, mediante l'indicazione di un Ceppo, fiorente nonostante l'inverno 2) .

 

1. Vestire gli ignudi e assistere le vedove e gli orfani : Lo spedalingo al centro (forse lo stesso Leonardo Buonafede dell'Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze) , dà dei vestiti agli uomini alla sua destra (alla sinistra di chi guarda) e dà un obolo alle donne alla sua sinistra. Due suore gli presentano una novizia, genuflessa e timorosa, per l'imminente e grande compito che l'aspetta : il servizio nell'Ospedale da suora futura e infermiera .

2. Alloggiare o Ospitare o Albergare, i Pellegrini 3) : Il notabile che sta quasi sempre vicino allo Spedalingo, stavolta è più attivo del solito: accoglie alla sua sinistra, un gruppo di 5 pellegrini , con in mano dei bastoni lunghi tipici dei pellegrini stessi (bastoni detti:  Bordoni : con una caratteristica mappa in cima) ; questi pellegrini sono guidati da un santo con aureola, forse San Jacopo protettore dei viandanti e della città di Pistoia; lo Spedalingo Buonafede, è invece intento a lavare i piedi a un altro santo aureolato, seduto e sempre con in mano il bordone: secondo alcuni,  si tratterebbe del Battista, patrono di Firenze; ma ciò è improbabile perché la lavanda dei piedi, sull'esempio di Gesù, viene eseguita nei confronti dei più umili, e non verso qualcuno di grado più elevato, al servizio del quale, si eseguono ordini. La scena è corredata da tre inservienti o infermieri, dei quali uno getta acqua allo Spedalingo da una brocca; un altro tiene in mano l'asciugamano per consegnarlo al Buonafede tra breve, quando finita la lavanda dei piedi, vorrà asciugarsi le mani; dietro, un altro inserviente porta una grande quantità di coperte, onde i pellegrini possano riposare nei loro giacigli nelle camere dell'Ospizio, immaginarie, perché sopra non rappresentate .

3. Assistere gli infermi : A sinistra abbiamo la Prudenza, con la veste celeste e gialla, e in mano un oggetto simile a un fuso; segue il primo medico che tasta il polso al malato seduto nel letto; un infermiere ai piedi del letto tiene un contenitore con dentro qualche medicina (oppure un obolo) e sembra avere un bastone che stringe con la mano sinistra; dietro c'è un infermiere che scrive le prescrizioni del medico, mentre un altro attende il plico delle stesse prescrizioni, quale messaggero o fattorino. Troviamo quindi il solito Spedalingo vestito da monaco con un notabile a destra conversante, e un inserviente a sinistra, tenente in mano un cappello verde. A destra vi è in ultimo un altro malato seduto nel letto, che trattiene, pauroso, la mano al medico guardante e curante  la sua ferita; un infermiere cinge le spalle del malato, per  rassicurarlo e calmarlo; mentre un altro infermiere, tiene in mano un piatto con l'occorrente per la medicazione . Le coperte del letto sono di colore celeste, le lenzuola forse di cotone bianco, le mattonelle di sfondo, bianche, come s'addice a un ospedale. Dietro ai malati si notano perfino le targhette coi numeri del letto.

4. Visitare i carcerati : Era usanza specifica a Pistoia che una Domenica entro l'ottava dell'Assunzione (il 15 agosto), si distribuisse pane, vino e carne ai carcerati; a questa usanza alludono probabilmente i due inservienti di destra con secchi e vettovaglie, mentre un nobile li guida verso il carcere; seguono il solito Spedalingo con un santo sacerdote, munito pure di aureola.  A terra un prigioniero fuori dalla cella, è seduto con le gambe legate : aspetta il cibo e le buone parole dei visitatori; l'ultimo di questi visitatori, è seduto e parla o confessa, un carcerato in cella, cioè una delle due figure che si intravedono oltre l'inferriata della due celle, la cui porta è chiusa . A sinistra, l'Allegoria della Fede vestita di bianco, suo colore tradizionale; a destra c'è la Carità col mantello violaceo; ma probabilmente in origine era rosso, essendo questo il colore tradizionale di questa importante Allegoria o Personificazione.

5. Seppellire i morti : A destra il morto nel Cataletto, beneficia del rito funebre, con preghiera del sacerdote in veste liturgica, olio santo, benedizione d'acqua santa, lamentazione della moglie o familiare a mani giunte; segue lo Spedalingo attendente che il morto, terminato il rito, venga trasportato a sinistra, verso la tomba, per essere sepolto. Infine quattro persone a sinistra (uno dei quali, vestito da notabile, vicino allo Spedalingo), adagiano il morto, adeguatamente preparato e vestito,  nella tomba . A destra la speranza vestita di verde, suo colore rappresentativo.

6. Dar da mangiare agli affamati : Part. : la scena completa si vede sottostante; qui è descritta solo la parte sinistra : lo Spedalingo con la mano sinistra accosta un povero alla tavola imbandita, mentre un aiutante, distribuisce i piatti a tre poveri, seduti alla stessa tavola .

6. Dar da mangiare agli affamati : Scena completa : a sinistra, è la stessa scena descritta sopra al n. 2; a destra, lo spedalingo che sembra la stessa persona di sinistra (probabilmente Leonardo Buonafede) distribuisce pane e viveri, pure a donne e bambini, mentre due aiutanti o infermieri, portano l'uno un cesto, l'altro il pane . A destra la giustizia, con la spada tra mano e spalla .

7. Dar da bere agli assetati : Lo spedalingo al centro (forse un monaco) ha appena distribuito le brocche al popolo assetato, il quale o beve o tiene in mano le stesse brocche, appena consegnate; ma non è detto che tali recipienti contengano acqua e basta; possono contenere anche vino o altre bevande ristoranti o rafforzanti : non dimentichiamo che siamo in un Ospedale, cioè in un luogo di cura, oltre che di beneficienza. Questa Opera di Misericordia del Dare da bere agli Assetati, fu iniziata da Santi di Buglione; ma a causa della morte di questi, venne terminata nel 1585, dal pistoiese Filippo di Lorenzo Paladini; pertanto tra i degenti, al posto dello Spedalingo tradizionale Leonardo Buonafede, compare ora Bartolomeo Montechiari, cioè lo Spedalingo dell'Ospedale di Santa Maria del Ceppo al tempo del Paladini 1) .                                                       

8. La Sfinge, nell'Angolo sinistro della Facciata principale dell'Ospedale il Ceppo, tuttoggi funzionante: a sinistra e a destra della Sfinge, dopo i cartigli, sono riconoscibili le descrizioni parziali delle seguenti Opere di Misericordia corporale : a sinistra: Vestire gli ignudi e assistere le vedove e gli orfani; a destra: Accogliere o Albergare i Pellegrini .

 

9. Lo Stemma dell'Ospedale Santa Maria del Ceppo, eseguito da Luca della Robbia, e localizzato nel Portico sotto l'Opera di Misericordia Corporale detta : Alloggiare, Ospitare, Albergare i Pellegrini (crf sopra Lettera A e n. 2)  . Esso non fa riferimento alla apparizione della Madonna; mentre sembra rappresentare effettivamente un ceppo di castagno che sebbene potato, butta foglie vigorosamente .

 

NOTE
 

1 : La Storia generale e le Foto, sono in gran parte frutto della consultazione di : Fiamma Domestici, I Della Robbia Pistoia, Firenze, Octavo 1995, pp. 209-15 ; Tavv. LXXII - LXXX ; Crf anche : Inventario dell'Archivio storico degli Spedali riuniti di Pistoia (sec. XIV-1945), a cura di Silvia Florio e Ilaria Pagliai , s.l. e s.d. ,  pag. 6 :  OSPEDALE DEL CEPPO : Fino dagli inizi del XIII secolo, Pistoia, come tutte le altre città italiane, aveva visto il fiorire di una rete di ospizi, sorti soprattutto lungo le grandi arterie di comunicazione, per ilricovero dei viandanti e dei malati. Tali ospizi, che avevano come caratteristica comune lafondazione da parte di un facoltoso privato, possono essere considerati il frutto di un nuovo orientamento della carità cristiana volta ad attuare il regno di Dio attraverso il servizio ai poveri ed ai bisognosi, piuttosto che ritirandosi a vita eremitica o conventuale4.Lo Spedale del Ceppo di Pistoia deve la sua origine ad una delle numerose compagnie e confraternite fiorite nel corso del XIII secolo, la Compagnia di Santa Maria del Ceppo dei poveri, nota anche come Compagnia della Crocetta. Non ci è noto l’anno della sua fondazione ma la documentazione ne attesta l’esistenza a partire dalla seconda metà del XIII secolo5 con fine assistenziale nei confronti dei poveri e degli ammalati. Dai primi del Trecento fino agli inizi del Cinquecento, la Compagnia gestì l’Ospedale ed il suo priore o governatore fu sempre riconosciuto di diritto rettore o Spedalingo dello stesso. A prescindere dalla leggendaria origine dell’Ospedale, che ne attribuiva la fondazione ai pii coniugi Antimo e Bandinella, ammoniti in sogno da una voce celeste ad edificare un ospedale nel punto in cui, sull’argine della Brana, avessero trovato un ceppo fiorito in pieno inverno, è noto che con il termine Ceppo veniva identificata la cassetta delle elemosine nella quale i benefattori deponevano le loro offerte. Fu solo dopo l’epidemia di peste nera del 1348, che il Ceppo assunse un ruolo di preminenza rispetto a tutti gli altri ospedali cittadini. Da quel momento si moltiplicarono anche i lasciti testamentari in favore dell’Ospedale, che andarono a costituire la base del suo cospicuo patrimonio immobiliare. Ne danno testimonianza sia i registri di copie di testamenti (dei 7 registri conservati nella serie Privilegi, testamenti, donazioni e lasciti, ben cinque iniziano infatti negli anni attorno al 1348) che i campioni dei beni, redatti in quegli stessi anniallo scopo di amministrare il patrimonio ... .

2 :  Le notizie sulla etimologia del nome e sulla data di costruzione dell'Ospedale di Santa Maria del Ceppo a Pistoia, sono tratte da wikipedia.org .

 3 :  La  Foto n 2, dell'Opera : Alloggiare o Ospitare i Pellegrini, è tratta da : Giancarlo Gentilini, I della Robbia (La Scultura invetriata nel Rinascimento) , Milano, Cantini e Gruppo Adamo, 1992,  p. 427

 

 

FINE

 

 

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