NATALE A SAN POERINO

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Bernardino Fasolo, Natività, 1526, Musei civici, Pesaro

 

San Poerino

è campagna piena e bella,

fatta di colline,

olivete, qualche vignale,

qualche quercia toscana e sansovina,

e all’occorrenza, la macchia

tipicamente mediterranea.

 

In questo luogo v’abita

Egger agronomo e agricoltore

per domestici e pubblici affaire;

c’è anche l’Ortenzia piantafiori

e savoir faire, e pure Frizzy

cane piantagrane e supernecessaire;

c’è infine Chicco grancane,

il Guardia cinofilo, Supersecretaire.

 

Arrivano poi gli ospiti

all’agriturismo San Poerino,

pernottano nelle stanze

dell’antico podere e convento,

escono di giorno a coppie o gruppi,

nella campagna accogliente

e festosa, onde riposarsi

e risorgere a vita nuova.

 

E’ allora che  tra un arrivo e l’altro,

un lavoro e l'altro,

passano i giorni e i mesi,

finisce l’anno, e perviene il Natale;

allora le case tra le luci

che si accendono e spengono,

diventano villaggio

di intima e sacra pace;

e questo villaggio

pieno di vita e poesia dell’anno

che finisce e si rinnova,

risulta guarda caso,

abitato come mai, da nuove

promesse e nuovi sentimenti;

proprio le stesse promesse

e gli stessi sentimenti

che a me sembrano

intensamente predicati dal presepe

e dall’albero di Natale.

 

Così Egger, l’Ortenzia,

Frizzy, Chicco e gli ospiti vari,

oltre che abitanti e cittadini del momento,

possono essere considerati quali personaggi

in cammino verso la bellezza e la Verità,

cioè  verso la grotta di Betlemme,

e l’incontro personale e definitivo

col Salvatore  e  Redentore del Mondo.

 

                         

 

FINE

 

 

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