DUILIO NIBBI, LA SUA ONESTA'

IL SUO BUON ESEMPIO

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                Duilio Nibbi (19-1-1922 / 18-8-2012) continua dal cielo a servire il Movimento Apostolico dei nonvedenti (MAC); continua a guardare benevolmente la sua casa e sposa, i suoi amici, Arezzo, l’Italia tutta . Appena ricongiunto col Padre nella sua abitazione celeste (la vera nostra dimora), spiegatosi filiarmente con lui e fraternamente con tutti i santi, ormai parte intima di quel mondo perfetto e eterno, poco immaginabile per i terrestri invero, guarda di certo in basso verso di noi:

 

                e che cosa desidera per noi ? Certamente  auspica ogni bene; ma specialmente desidera che si guadagni il cielo. E’ certo con questo disegno fondamentale che egli ora legge la vita nostra; infatti ora ragiona al cospetto di Dio, dal quale prende senza ostacolo alcuno, ogni lume e suggerimento; per questo tipo di illuminazioni infatti, Duilio non abbisogna più di fede alcuna, anzi ci vede ora senza ombre nella luce eterna, e ci guarda, ci implora, ci benedice, e intercede a nostro favore .

 

                Duilio era un uomo buono che ha trovato nel MAC un mezzo associativo e devozionale per dimostrare al meglio pubblicamente,  questa sua qualità fondamentale e altruista. Forse è per questo che Dio gli ha concesso lunga vita, nonostante i lutti familiari, molto pesanti (la moglie, la figlia…) .

 

                Ricordo in particolare la sua affabilità collaborativa, la sua gentilezza; e più esattamente la sua costanza formidabile nell’esser sempre presente al MAC e nell’esserlo perfino fuori degli orari stabiliti se necessario; un esempio di queste prestazioni straordinarie è stato quando per anni, dopo la fine del mio servizio civile, m’ha portato di persona a casa mia, le convocazioni (o circolari) scritte per le giornate del MAC stesso.

 

                In quelle occasioni, passava puntuale e allegro quanto discreto, suonava il campanello : se aprivo essendo in casa, si fermava volentieri a conversare e mi consegnava la lettera d’invito,  insieme all’invito orale che gradiva fare di persona; se nessuno della mia famiglia, gli apriva il portone, si faceva aprire comunque da altri condomini e lasciava il messaggio in cassetta; ma non s’arrendeva nemmeno nel caso esecrabile dei condomini tutti assenti: anche in questo caso, lasciava il messaggio incollato al portone o alla parete condominiale. Se proprio non poteva passare di persona, spediva la lettera via postale; dunque non solo al sottoscritto ma a tutti gli iscritti. Pertanto la sua azione non era solo contabile ma anche amministrativa.

 

                Finito il Servizio Civile, pur avendo avuto nell’animo sempre il pensiero naturale di continuare a frequentare il MAC a causa dell’esperienza dei nonvedenti e del buon esempio di molti del MAC stesso, tuttavia devo soprattutto a questa costanza di Duilio e della sua consorte, un tacito suggerimento e invito a prendere sul serio le presenze o risposte agli inviti; a credere al meglio nella validità delle giornate, nel bene che esse creano nei nonvedenti e vedenti, nel bene anche economico e missionario che racimolano … e in ultimo nel contributo sociale che realizzano educando sia i cittadini che i nonvedenti, alla solidarietà collaborativa e cattolica .

 

                Grazie Duilio, e che Dio ti conceda il meritato riposo e premio .

 

  

FINE

 

 

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