LA CARTA DEI DIRITTI DEL FANCIULLO AL GIOCO E AL LAVORO

Da : giochiamoallacostituzione.it ,  il  10-5-12 ,  13,46

VAI IN FONDO

Finestra sul Diritto e la Magistartura

HOME

VAI IN FONDO

INTRODUZIONE

La Carta si presenta come carta dei diritti del fanciullo al gioco e al lavoro (è la cosiddetta "Carta Italiana"), ma con un significato nuovo rispetto ai documenti precedenti in cui non si era mai parlato di gioco-lavoro.
 

Il diritto in esame non si basa sulla differenza tra gioco e lavoro, ma considera la possibilità che il bambino ha di giocare e di lavorare nello stesso tempo: "il gioco trapassa nell'attività di lavoro e si fa lavoro" (S.Hesser : Fondamenti filosofici della pedagogia, AVIO, Roma).
 

Il Comitato Italiano per il Gioco Infantile, riunito in Convegno Nazionale a Roma, presso il Palazzo della Civiltà del Lavoro, nei giorni 3, 4, 5 e 6 giugno 1967, considerati l'importanza e il valore dei grandi documenti internazionali, quali:
 

* Dichiarazione di Ginevra, Società delle Nazioni, 1924;
* Carta dell'Infanzia, Ligue Internationale pour l'éducation nouvelle, Londra, 1942;
* Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, O.N.U., Art.26 - 9148;
* Dichiarazione dei diritti del Fanciullo, O.N.U., 1959;
* Conclusioni del Congresso Mondiale sui Diritti dell'Infanzia, Ufficio Internazionale Cattolico per l'Infanzia, 1963;
* Documento di Zurigo, Consiglio Internazionale per il Gioco e il Giocattolo, 1963;
* X Assemblea Mondiale di Stoccolma dell'OMEP, 1964;
* Raccomandazioni di Zurigo dell'Associazione Internazionale dei Parchi-Gioco, 1964;
* Conclusioni della Conferenza Europea sugli spazi per la gioventù,1966
 

formula i seguenti orientamenti per l'adattamento alla realtà del nostro Paese dei principi in essi affermati.
 

 

TESTO

1. La personalità del fanciullo è sacra; per garantirne il libero, totale ed armonico sviluppo la società è tenuta ad offrire ad ogni fanciullo un ambiente familiare, scolastico e comunitario dotato dei necessari mezzi e di personale appositamente preparato.
 

2. Perché possa svolgere le sue attività di gioco e di lavoro, il fanciullo ha bisogno di convenienti rapporti umani; nonché di spazi, di tempi, di mezzi, di materiali e strumenti idonei alla sua età ed adatti alle sue condizioni fisiche, psichiche e spirituali.
 

3. Nella casa, per realizzare i migliori rapporti umani, occorre:
* preparare i genitori ad una responsabile azione educativa;
* offrire appositi ed attrezzati locali, balconi, terrazzi, giardini, cortili, al fine di dare al fanciullo la possibilità di esplicare le sue fondamentali esigenze di movimento, di gioco, di lavoro, di studio, in forma individuale e di gruppo;
 

In sostanza occorre che la famiglia si renda conto dell'autonomia del fanciullo e del carattere decisivo che ha, per il suo sviluppo e fin dai primi mesi di vita, il fatto di non essere subordinato alle esigenze di vita dei genitori.
 

1. La scuola deve offrire spazi architettonici e naturali, impianti sportivi, materiali e sussidi per lo svolgimento di attività fisiche e di significative esperienze di studio, di lavoro e di gioco. Il tempo scolastico deve essere commisurato in rapporto a tutte le esigenze di un equilibrato e completo sviluppo del fanciullo, tenendo conto delle condizioni climatiche, degli orari di lavoro e dei costumi sociali dei diversi ambienti. Il diritto del fanciullo all'istruzione richiede una rete scolastica, rapportata a gruppi di popolazione, che consenta a ciascuna scuola di assorbire un numero di alunni tale da non compromettere la sua effettiva efficienza formativa.
 

2. Nell'ambiente comunitario devono essere approntati appositi parchi gioco, liberi e gratuiti, con convenienti attrezzature e a ragionevole distanza dalle abitazioni, difesi dai pericoli del traffico e dalla vita intensa, ove i fanciulli possano svolgere libere attività ludiche, culturali, ricreative e sportive, con l'assistenza di personale appositamente preparato e con l'eventuale partecipazione dei genitori e degli adulti.
 

3. I fanciulli, comunque minorati, disadattati ed ammalati, devono poter godere di ogni assistenza scolastica, parascolastica e postscolastica avente soprattutto carattere ludico e lavorativo, in relazione e nella misura consentita dalla loro infermità o dal loro disadattamento. Tutti gli istituti di cura e di rieducazione devono disporre di appositi ambienti, spazi attrezzati ed idonei allo svolgimento delle predette attività, con personale qualificato e devono tendere ad accentuare il carattere ludico nei loro mezzi diagnostici e terapeutici.
 

4. È dovere perseguire una politica di servizi socio-educativi volta a promuovere e a potenziare la vita di relazione del fanciullo, attraverso associazioni, colonie, ostelli della gioventù, campeggi, attrezzature sportive e natatorie, cine-club e tele-club, dove egli possa avvalersi della presenza stimolatrice di particolari e preparati animatori.
 

5. Questi principi ed orientamenti costituiscono l'essenza della funzione educativa che la Costituzione repubblicana affida agli appositi organi dello Stato e alla società italiana; perciò il Comitato Italiano per il Gioco Infantile ne raccomanda l'attuazione agli organi dello Stato, delle pubbliche amministrazioni, degli enti locali, delle libere associazioni e di quanti sono impegnati allo sviluppo, in senso moderno, della società italiana.

 

FINE

 

 

 

TORNA SU

Finestra sul Diritto e la Magistartura

 

HOME

 

TORNA SU