IL TURISTA DEVE ESSERE PROMOSSO DA CERCATORE DI RIPOSO A CERCATORE DI BELLEZZA

(Commento a una frase di Ilaria Pesenti  )

 

VAI IN FONDO

Finestra sul popolo aretino, toscano, italiano

  HOME

Toscana toscana bella

VAI IN FONDO

                                 Cupola del Brunelleschi e stupenda vista di Firenze dal Campanile Giotto   (Foto O. Metozzi 2001)

[IN TOSCANA FACESTI L’ESPERIENZA CHE DOVREBBERO FARE TUTTI I TURISTI, CIOE’ TOCCARE CON MANO (CON LA MENTE E COL CUORE) LA BELLEZZA ]

                [In Toscana] sei immerso in un armonia di forme, di segni dell’uomo che si compenetrano nella natura circostante come fossero parte di essa, un senso di comunione con “il tutto” che non ricordo di aver provato in nessun altro luogo. (Ilaria Pesenti) .

                Hai fatto bene a descrivere almeno un poco la Comunione con il tutto , in tal caso, di firma toscana.

                Il turista infatti,  spesso, più che visitare sorvola e sebbene abbia il pregio d’essere attratto dalla bellezza, ha però, nel gran numero dei casi, il difetto di restare in superficie; e quel che è peggio, nel suo percorso d’avventura vacanziera, sovente mancano proposte che elevano dal basso verso l’alto, cioè verso la maggiore profondità dell’esperienza stessa che si vive anche da turista.

                Le istituzioni dovrebbero imparare meglio che il turista è anche un soggetto da educare e non soltanto occasione di guadagno. Infatti niente può sostituire l’esperienza diretta delle cose, anche nel caso che esse si siano studiate a scuola o nei libri. Ciò che Ilaria dice sopra ne è l’ennesima conferma. E il turista ha questa predisposizione fondamentale all’esperienza: egli cerca il riposo e lo svago; ma se in questo percorso ci trova anche qualcosa di più profondo e utile per la propria vita e generale conoscenza, probabilmente si mobilita e si convince della significanza maggiore delle proprie azioni; onde sentendosi nel complesso più gratificato  e dunque  anche più protagonista del proprio spendere e viaggiare, si confermerà non solo nell’idea di tornare e approfondire simili esperienze negli stessi luoghi e consimili, ma  finirà per coinvolgere anche parenti e amici nel medesimo proposito.

                Quanto alla comunione con il tutto , essa mi sembra che dal paesaggio che è il primo e stupefacente impatto visivo, rinvia naturalmente agli altri due soggetti dell’avventura umana e toscana in tal caso:

                l’Uomo e Dio .

                Rinvia all’uomo perché è quasi naturale collegare l’armonia benefica del paesaggio toscano con l’ampia produzione artistica pure essa armonica e classicheggiante. E’ scontato o naturale che Michelangelo e Leonardo e tutti i geni o ingegni consimili, trassero ispirazione immediata e contemplativa dal paesaggio toscano e italiano. Studi mirati in tal senso, chiarirebbero molto l’aspetto.

                Rinvia a Dio per due motivi fondamentali:

                1. perché l’Uomo che lavora nell’armonia del tutto, e produce una cultura  conseguente nel corso dei secoli (civiltà), finisce per mettersi all’attenzione universale del mondo intero : l’arte e la cultura toscana-italiana sono ammirabili e comprensibili da chiunque, anche se Indigeno della foresta o Sceicco o Mandarino raffinato… : e ciò può essere perché il naturalismo classicheggiante  vissuto ed espresso con animo da credente forte e determinato (per es. nel Davide di Michelangelo: animo forte e fermissimo di pio credente, antenato regale del Cristo) cerca la sintesi migliore tra forma e contenuto; e questa sintesi però non è solo una filosofia o proposta artistica ma è anche un bisogno naturale dell’uomo di ogni luogo e tempo, perché creato a immagine e somiglianza di Dio, che nel suo creare come nel suo operare, non spezza o rinnega mai la forma e cerca sempre il contenuto più e meglio comprensibile agli uomini;

                2. perché il paesaggio quale parte del Creato, porta la firma indelebile di chi lo ha plasmato, cioè dandogli non solo l’origine prima, ma anche i grandi fondamenti della bellezza nel corso dei millenni: cioè un clima particolare, un primo ordine del territorio fatto di pianure, colline, montagne …una sintassi naturale insomma predisposta sapientemente per soddisfare i futuri bisogni antropici e la loro espressione di vita, a sua volta  espressione pure modellatrice e costruttrice personale del paesaggio e delle sue bellezze.

                In conclusione mi sembra che Ilaria con le parole soprastanti rappresentate in particolare dalla Comunione con il tutto , abbia in qualche modo fatto l’esperienza del turista, che possiamo chiamare l’ Esperienza del toccare con mano (cioè con la mente e col cuore); una esperienza insomma, che lungi dall’ordinario sorvolare vacanziero, invece nobilita il turista; inoltre credo che in quelle tue parole, ci sia anche del non detto: e questo non detto, a mio parere, giudicando pure sulla base di ciò che io stesso ho provato viaggiando e lavorando per la Toscana (sono Toscano) , si può sintetizzare col sopraesposto rimando all’uomo e a Dio .

                                  Buon Anno !

 

 Orlando Metozzi

 

 

FINE

 

 

TORNA SU

Finestra sul popolo aretino, toscano, italiano

HOME

Toscana toscana bella

 

TORNA SU