IL TANGHERO AGRICOLO 

(suoi difetti conosciuti e sua buona predisposizione taciuta ) .

 

(2-3-05) . 

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                  Un tempo c'era il contadino , spesso , come dice il proverbio , dalle scarpe grosse, e dal cervello fino .  Oggi , questa personalità totale e contadina , delineata a quei tempi, da una cultura alternativa alla città , perché tipica della Campagna , non esiste più : l' ultima spinta all' estinzione è stata data , com' è noto , dall' esodo rurale .

                  L' umanità che oggi lavora nelle campagne , quella poca che resta , da quale identità è pertanto , qualificata ?

                  Rispondendo ,  è facile rendersi conto che i campagnoli , non son più gente della civiltà contadina , ma nemmeno delle zone urbane tipiche della città . E dunque, chi sono e che caratteristiche hanno :

                  si tratta di gente rustica , mezza urbana e mezza campagnola , spesso pensionati o agricoltori a tempo   libero , cioè al ritorno da altri lavori primari nell' industria o nel terziario .

                  Ed è questa identità bastarda , semiurbana e semirustica , una caratteristica della maggior parte dell' agricoltura di sopravvivenza o della Piccola proprietà , un tempo forse uno dei nervi principali della mezzadria , almeno in Toscana .

                  In questo contesto , rimane tuttoggi in agricoltura , una figura pertinace , sguaiata , ruffiana , menefreghista , bestemmiatoria , che da mattina a sera , se può , non fa che gloriarsi di rubare la donna altrui , di fare , come regola di buona educazione , i cavoli propri in barba ai diritti d' altri  , di dir male dei preti e di quelli che lavorano  seduti , di turpiloquiare in mille modi con alterigia gradassa , di attribuirsi a se ogni merito solo riuscendo a condurre un trattore o qualche coltivazione sotto la direzione aziendale ;  e infine, costui, come se non bastasse ,  non fa che ingigantire la sua effettiva utilità , si che , mettiamo su una sua base reale di dieci o cinquanta su cento , si prende tanto regolarmente quanto arbitrariamente almeno nell'ideale suo, ogni merito del cento per cento in qualsiasi attività agricola ed extraagricola : pertanto gli altri all' infuori di lui   grand' omo ,  non hanno meriti , ma soltanto lui li ha :

                   è questa la figura del Tanghero agricolo .

                   Quasi sempre si tratta dunque , di un ignorante completo , sia sul piano tecnico che morale e religioso , si che un elenco delle storture del carattere e della personalità di costui , è dopotutto inutile non tanto per quello che ho sopradetto , quanto perché il Tanghero è uno votato metodologicamente anche sul piano del valore quotidiano , alla millanteria sistematica e vile (cioè sbandierata verso i sottoposti e nascosta abilmente alle autorità), e in tal proposito che sa di consacrazione rupestre alla religione del tangherume , egli fa sfoggio quotidiano di fedeltà e coerenza . 

                    E' pertanto del tutto naturale e prevedibile , sorprendere un Tanghero all' opera , pennuto dei suoi difetti. 

                    Al contrario non tutti giungono a vedere quest'altra faccia della medaglia :

                    il tanghero agricolo è anche un uomo abbandonato , per così   dire , dal corpo docente generale , non solo della società medioalta , ma persino dalla Chiesa che scarseggiando le vocazioni , non può come un tempo arrivare ad educare , perfino nei campi e sotto le vigne o i frutteti ; pertanto l'appiattimento masmediatico specialmente televisivo , solo urbano e tuttoggi schiavizzatore o assassino di ciò che resta della cultura campagnola , è l' unico cibo che perviene con costanza pericolosa , a ristorare la mente e il cuore di simili rimanenze agricole ; 

                    il tanghero agricolo , però ,  è raro che sia ateo  consimilmente al modo di come si può essere atei , nella nichilitudine urbana o secolare ; quasi sempre anche in Toscana , è al contrario ,  fortemente predisposto a credere in Dio , ma ingigantisce le mancanze del clero e dei credenti publici , e teme segretamente di sminuirsi la mentalità gradassa , che in tal caso , lo priverebbe (a suo pensare)  della propria alta e publica reputazione ,  qualora non bestemmiasse più , non sproloquiasse più , non gridasse ai quattro venti e punti cardinali sul campo e tra i muri , che all' occorrenza , di Dio son tutte le colpe , specie delle sventure , mentre a se e ai consimili , spettano tutte le innocenze e le ragioni ;

                    infine , il Tanghero agricolo non omette mai di festeggiare le principali feste dell' anno liturgico come la Pasqua e il Natale ; piuttosto va a messa in altra parrocchia per non farsi troppo vedere , ma va a messa , e talvolta va,  anche volentieri nella sua parrocchia , settimanalmente; egli come tutti gli agricoltori riflette infatti intimamente (a mò di filosofo) sul suo lavoro e sulla natura , anche se non sembra;  si che in ultimo ,  finisce per non sentirsi di  negare del tutto la dipendenza dell' uomo dall' ordine trascendente o  naturale , analogamente a come dipendono da tale ordine , per esempio , le piante e gli animali agricoli, sua materia quotidiana . 

                    Un fondo naturalistico indistruttibile , permane dunque tuttoggi in questa personalità , ormai troppo smaliziata e urbanizzata, sia rispetto al passato che rispetto ai bisogni più intimi del mondo rurale ; ancora oggi , questo fondo naturalistico indistruttibile , rappresenta un presupposto di investimento a vari livelli , e specialmente a livello economico e culturale ;  

                    1.)  a livello economico , perché i tangheri senza terra , come del resto gli agricoltori in generale , che ne sono sprovvisti , la desiderano tuttoggi , e sarebbero pronti a scommettere le loro abilità coltivatrici , sol che la società civile consentisse loro d' acquistar tale terra : è questa una sopravvivenza dell'antico problema della terra, perfino in epoca post-industriale ;  

                                         2 .) a livello culturale e umano , perché un eventuale miglioramento culturale dei tangheri come degli agricoltori più in generale, destinato ad affinare la qualità della vita privata e publica nelle campagne ,  può partire anzi dovrebbe  partire , a mio avviso , dalla valorizzazione di questo sostrato naturale e umano , che orienta un pò tutto ciò che di buono sopravvive , in uomini , talvolta sopraffatti dalla fatica e dalla dimenticanza generale .

 

Fine

 

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