LA BACCHIATURA O ABBACCHIATURA DELLE OLIVE

 

7-1-07

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1. La raccolta delle olive : Brucatura a mano e Abbacchiatura con canne . (Anfora del VI sec. a. C.) .  Ma nel mondo antico e nel medioevo e successivi, le olive non sono le uniche ad esser bacchiate: spesso lo sono le ghiande per nutrire i suini.

2. Bacchiatura su terreno pianeggiante . Anno 2003 : Fattoria di Dorna (Badia al Pino -AR-). Idem per le Foto 3-5.

I Calendari dei lavori dei mesi medioevali e successivi, preferiscono rappresentare quest'ultima operazione di bacchiatura per il mese di Novembre, come si vede per es. nel mese di Novembre del Calendario Grimani di Venezia (XV-XVI° sec).

3. Forse è meglio una Spranga biforcuta ?

 

4. A sinistra, Spranga leggermente semicurva e di giusta lunghezza e leggerezza, in proporzione all'altezza notevole degli olivi.

5. A destra, Spranga con nodi e ritorti eccessivi e punta troppo fine, e nel complesso troppo pesante da manovrare.

 

 

 

INDICE

1. La Spranga 

2. Modo di colpire l'olivo.

3. La Scatizzatura.

4. Calcolare i movimenti.

 

TESTO

1. La Spranga

                Il rastrellino di vario tipo, gli sgrullini meccanici, l'uso del tendone, sono veri progressi nella modalità di raccolta delle olive.

                Ma un mezzo antichissimo, già in uso nella Grecia e nella Roma antiche, e probabilmente persino nell'antico Egitto, è tuttoggi utile e competitivo, a volte superiore, alle tecniche moderne:

                si tratta  della Spranga o Palo, col quale si battono le olive (bacchiatura o Abbacchiatura).

                Naturalmente l'effetto di caduta è maggiore quanto più è inoltrata la maturazione dei frutti, e quindi l'epoca di raccolta.

                Come nelle zone liguri (per es. attorno Imperia) o in Umbria nel comune di Foligno, ancora oggi la Spranga è d'uso corrente.

 

2. Modo di colpire l'olivo.

                Il gesto di prendere un bastone e colpire l'olivo perché cadano i frutti, è di per sé semplice, anzi, banale. Tuttavia, quanto più tale semplicità è consapevole di miglioramento, tanto più sarà efficace la battuta e tanto più sarà salvaguardato l'olivo, da possibili danni, che possono arrecare i colpi del bastone.

                Anzitutto è bene chiarire che il bastone non deve mirare a colpire le olive, ma piuttosto la frasca o il ramo che le sostiene: infatti scuotendo la frasca o il ramo, cadono a terra più frutti e non si danneggiano i medesimi (una bastonata può smezzare un'oliva, aumentando i rischi da cattiva conservazione di tutto il raccolto, prima della molitura).

                La potenza del colpo inoltre, è importante che sia sempre proporzionata alla caducità dei frutti: se questi cadono facilmente, basta un colpetto, e sono del tutto inutili, colpi più potenti.

                La frustata, deve altresì essere sempre obliqua rispetto al ramo o alla branca dell'olivo, e deve essere mirata a far cadere il più alto numero di olive, senza danneggiare i rami e senza perdere troppo tempo a scegliere in quale parte della branca, è meglio sferrare la botta.

                Per operatori normali, cioè non mancini, è naturale che la maggioranza dei colpi tenda a concentrarsi da destra a sinistra; tuttavia, per risparmiare tempo, sono possibili anche colpi contrari, cioè da sinistra a destra, sebbene richiedono questi, più sforzo fisico.

                E' evidente che nel caso di olivi particolarmente difficili a cedere i frutti (come alcune varietà di Leccino in Umbria), è consigliabile l'uso del Racello alla Spranga.

 

3. La Scatizzatura.

                La spranga bacchiatrice, permette poi la scatizzatura o scatizzamento delle olive: ciò è utile nelle parti più interne della pianta, dove male penetra il colpo ordinario dall'alto in basso e obliquo, e tuttavia vi sono quantità considerevoli di frutti. Scatizzare, significa dunque infilare la punta della spranga nella zona interna dove sono le olive, e poi energicamente scuotere giù e su.

                Qui è però importante la forma e il tipo di Palo prescelto: deve essere unico e non biforcuto, preferibilmente di forma semicurva nella parte terminale, leggero, senza nodi che lo torcono, e elastico nel movimento: se è elastico, il movimento viene trasmesso dalle mani alla punta con maggiore rapidità ed efficacia ritmica e maggiore è in definitiva, l'effetto di raccolta; se è senza nodi e ritorti, è più difficile che si rompa, e dunque durando di più, farà risparmiare il tempo di sostituirlo; se è leggero fa durare meno fatica nel manovrarlo; se è semicurvo, il colpo tendenzialmente obliquo, è più efficace e meno traumatico per la pianta, perché tende a battere meglio la zona anziché il ramo. Infine, se il Palo è unico e non biforcuto, lo scuotimento è più efficace e mirato nelle zone interne e fitte, dove un solo palo può penetrare meglio di una forca o di un tricorno.

 

4. Calcolare i movimenti.

                E' bene che l'operatore calcoli i suoi movimenti: presa una posizione, esaurisca tutti i colpi possibili prima di muoversi, onde passare alla successiva; così facendo, realizza auspicabile concordanza tra il suo movimento attorno all'olivo e l'efficacia del medesimo, si che in breve, terminato il primo giro, il grosso del raccolto è realizzato, e il secondo giro, sarà solo di recupero delle rimanenze, onde spesso, può essere anche il definitivo o ultimo.

               

FINE

 

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