COL FARE I PRESEPI SI INCORAGGIA IL MONDO A MIGLIORARSI; MA COL VIVERE IL PRESEPE SI MIGLIORA IL MONDO

 

(A :  info@natalenelmondo.it  l' 8-1-09  ore 20,22)

 

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                            Crediamo che se riusciamo a regalare qualche minuto di quella serenità e gioia che proviamo noi collezionisti a chi ci onora della sua visita, siamo riusciti a trasformare la nostra passione in qualcosa di ben più grande di una semplice collezione di presepi. Amare significa donare. E noi ci sforziamo di donare attimi di riflessione su noi stessi, sul mondo che ci circonda, su quello che siamo e che vorremmo essere per assicurare a tutti ed a noi stessi un vivere migliore, fatto di semplici cose e di sentimenti sinceri.

(Da : http://www.natalenelmondo.it/collezione_presepi.htm ).

                Bravi !  Dite e fate bene a volere assicurare a tutti … un vivere migliore .

                Dovreste però cercare di essere più espliciti nello spiegare le ragioni della vostra mirabile intenzione. E tra tutte le ragioni ce n’è una principale che è questa: il Presepe rappresenta l’incontro tra il Cielo e la Terra, tra il Tempo e l’Eterno, onde la morte e ogni finitudine (compreso il peccato o l’errore) sono vinti per sempre.

                L’uomo dopo la incarnazione di Dio venuto in mezzo a noi (l’Emmanuele) può vivere in compagnia di Dio più di quanto già misteriosamente poteva viverci anche prima del Natale di Gesù (Antica Alleanza). E ciò può essere perché Dio stesso si è fatto Uomo, ha preso la stessa natura umana; e lo ha fatto per sempre.

                Il presepe dunque non è solo la nascita di Dio quale Uomo, ma è anche la nascita della umanità nuova, che vuole e può vivere non più in solitudine e in compagnia dei soli suoi limiti o virtù, ma specialmente in compagnia di Dio stesso che non teme difetto alcuno, e chiede solo il pentimento e la volontà del cuore verso la virtù per costruire un mondo migliore.

                La Gioia del Natale non è pertanto una esclusiva dell’uomo che da solo scopre una verità qualunque, e li si ferma appagato o no; ma è l’incontro stupefacente con la Persona di Dio stesso. In conclusione, col Natale di Gesù si realizza l’attesa massima della storia :  essere penetrata e diretta dal Bene rinunciando al Male.

                E qui non tutti son d’accordo: per esempio non lo fu Erode e tutti quelli come lui, che per difendere il suo potere terreno, temettero e temono Gesù; non lo sono gli indifferenti; non lo sono i simpatizzanti del male, chiunque siano e ovunque si trovino sulla Terra o all’Inferno. Costoro vedono nella venuta di Dio nel Mondo, la finale sconfitta che li riguarda. Perciò essi temono Dio e tremano per l’epilogo o sconfitta che li ingoierà definitivamente. Ma non per questo timore rinunciano e rinunceranno ai loro progetti di accondiscendenza al male, contro la legge divina e talvolta contro quella umana.

                Tornando a noi, mi sembra pertanto che la vostra istanza di assicurare a tutti un vivere migliore, abbia scelto il simbolo giusto e la giusta rappresentazione : cioè il Presepe, che simboleggia la presenza di Dio nel mondo.

                Anzi dovrà dirsi che mentre i grandi cercano grandi mezzi per fare al mondo del bene (o del male), la gente semplice che cavalca la bassoeloquenza delle famiglie e dei villaggi, delle mura domestiche e delle parrocchie, va diritta e spedita (piena di sincerità) ad attingere al principale mezzo per migliorare la storia: riconoscere che Gesù Cristo è il Signore; accoglierlo da amici e da fratelli, spalancando le porte della vita domestica come quelle della vita pubblica. In questo senso è più la vita quotidiana di ogni giorno a fare la storia, di quanto sia la vita di corte o altoeloquente .

                                  Buon Anno ,

 

Orlando Metozzi

 

 

FINE

 

 

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