SPIRITUALITA' SCOUT

(Da : Lord Baden Powell, Il Libro dei Capi, Milano Ancora 1963; pp. 130-39)

 

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Lord Baden Powell 1857-1941 fondatore nel 1907 dello Scoutismo e del Guidismo.

INTRODUZIONE

                Baden Powell ebbe il merito di individuare un requisito fondamentale della personalità dei ragazzi, cioè la costatazione elementare che il ragazzo è più portato a fare che a digerire le cose; cioè è più portato ad eseguire la teoria che soltanto ad ascoltarla e a memorizzarla.

                Onde sfruttò questa sua scoperta della personalità, per insegnare con più successo di altri, sia il servizio verso la comunità che verso il prossimo. In tal modo indicò la sua via per uscire dall'egoismo, ritenuto anche a ragione, e anche allora agli inizi del XX° secolo, il principale problema del mondo, e quindi anche il principale fattore di disturbo del potenziale educativo della gioventù.

                Fu dunque basandosi su questo asserto, sperimentato già nella esperienza militare in India e nella scrittura di manuali, che riuscì effettivamente a comunicare la sua ricetta educativa a numerose generazioni di ragazzi; e ancora oggi in tutto il mondo lo scoutismo sopravvive e continua la sua felice esperienza formativa, onde la propensione al fare dei giovani è finalizzata all'imparare e a confermare il servizio alla comunità e al prossimo, cioè a due aspetti fondamentali della valenza del cittadino futuro.

                E' noto che Powell era un ufficiale dell'esercito britannico, con la passione della esplorazione e della natura; egli aveva dunque una lunga carriera da esecutore di ordini; carriera che svolse egregiamente, essendo stato riconosciuto da importanti promozioni e incarichi, anche di intelligence. In questo percorso formò sempre meglio una mentalità militaresca o efficientistica, ma soprattutto operativa. Così le sue idee sono poche, tratte nel fondamento dalla religione (il padre era un pastore) e fortemente mirate all'applicazione pratica, sulla quale si dilunga con numerosi manuali e scritti.

                Egli conservò sempre pertanto, questa mentalità tipicamente operativa presa dall'esercito; ma al contempo sempre coltivò pure l'idea di legare il tutto a una visione internazionalista (e perciò non nazionale e basta), proprio sulla base del principio religioso del servizio al prossimo. Insomma anche come pedagogista e cittadino, egli resta un uomo con obbiettivi mirati, si potrebbe dire di ordine più esecutivo che insegnativo ; ma anche per questo e specialmente per la suddetta e felice intuizione pedagogica del ragazzo più operativo che capace di digerire gli insegnamenti, nonché per la naturale efficacia universale del principio del servizio al prossimo, riuscì mirabilmente nel suo intento educante .

                Baden Powell è dunque un grande della pedagogia della gioventù, anche se è evidente quale sia il punto debole di questo metodo: il rischio che ci si perda in un anfanare di cose, con scarsa assimilazione dei grandi principi da cui si dovrebbe essere mossi, cioè educazione al servizio del prossimo e ai doveri verso Dio (rispetto dei talenti naturali...ecc.); il rischio che ci si perda nell'esibizionismo da brigata con regimazione militaresca o quasi, incapace di assimilare l'educazione sostanziale.

                E' evidente qui il ruolo chiave degli educatori che devono vigilare in proposito.

                In questa pagina si riporta l'ultimo capitolo e il finale riassunto di Il Libro dei Capi (Milano, Ancora 1963 ; pubblicato anche col titolo Suggerimenti per l'educatore scout sia da Ancora che Fiordaliso ediz. ;  traduzione it. di  Aids to Scoutmastership del 1918 ) che riguarda sostanzialmente l'epilogo delle nozioni tecniche scout, cioè il Servizio al prossimo.

 

 

I.SERVIZIO DEL PROSSIMO

                Le qualità che abbiamo studiato finora, tendenti a fare dei nostri ragazzi cittadini virili, sani, felici e laboriosi, sono in gran parte qualità egoistiche, che hanno lo scopo di giovare al singolo individuo. Adesso veniamo al quarto punto dell'educazione scout in cui il ragazzo, allargando la sua visione d'insieme, si preoccupa del bene degli altri.

 

A. EGOISMO

                Se mi si chiedesse qual'è il difetto più diffuso nel mondo, risponderei: l'egoismo. Forse non sarete d'accordo a tutta prima, ma rifletteteci su e son convinto che arriverete alla stessa conclusione. La maggior parte dei delitti puniti dalla legge provengono da un'eccessiva indulgenza al nostro egoismo, dal desiderio di vendicarsi, o di impedire o di rovinare una vendetta. L'individuo medio farà volentieri una elemosina per i poveri e si sentirà la coscienza a posto, ma non arriverà a privarsi del buon pane e del buon vino per aiutarli.

                L'egoismo esiste sotto mille forme diverse. Prendete ad esempio la politica dei partiti. Qui la gente si abitua a considerare un problema, che naturalmente può esser visto da due punti di vista diversi, da un sol punto e cioè dal proprio, e poi prende a odiare quelli che lo considerano dal punto di vista opposto. Sulla base di questo gli uomini possono essere spinti a commettere i maggiori delitti rivestendoli di nomi altisonanti. Così pure le guerre tra le nazioni sono sorte perché nessuna parte è stata capace di vedere le cose dal punto di vista della parte opposta, ma al contrario ambedue sono state ossessionate dai propri interessi esclusivi. Anche scioperi e serrate sono spesso il risultato di un egoismo sviluppatosi poco a poco. In molti casi i datori di lavoro non hanno compreso che , per giustizia un buon lavoratore deve ricevere, in cambio del suo sforzo una parte dei beni esistenti su questa terra, e che non può essere costretto a completa schiavitù semplicemente per assicurare un certo margine di profitti per gli azionisti. D'altro canto i lavoratori debbono riconoscere che senza capitale non può esservi lavoro su vasta scala, e che non vi può essere formazione di capitale se coloro che sottoscrivono non sono in qualche modo remunerati per i rischi che sopportano.

                Ogni giorno sul giornale si vedono esempi di egoismo, quando si leggono le lettere di persone dall'animo meschino che ad ogni piccolo torto che vien loro fatto partono a testa bassa per scrivere al giornale. E cosi di seguito giù giù fino ai bambini che giocano sulla strada; appena uno non è soddisfatto perché non ha la sua parte di vittoria, prende e se ne va, dicendo: Non gioco più ! Il fatto di rovinare così facendo il divertimento degli altri non lo interessa, se non in quanto ciò soddisfa il suo amor proprio.

File:Scout stone Brownsea.jpg

La pietra ricordante il primo campo scout

 

B. ESTIRPARE L'EGOISMO: LA BUONA AZIONE

                Le attività scout tendono in modo estremamente concreto a far uscire il ragazzo dal solco dell'egoismo. Una volta acquistata una disposizione d'animo caritatevole egli è sulla buona strada per superare e sradicare questa forma mentis.

                La promessa che uno scout fa nell'entrare nel movimento ha come suo primo punto : compiere il mio dovere verso Dio . Notate che non dice: essere fedele a Dio , perché questo sarebbe solo un atteggiamento mentale, ma invece impegna il ragazzo a fare qualcosa: un atteggiamento cioè, attivo, positivo.

                L'aspetto principale del Movimento Scout è quello di dare una forma di educazione positiva, invece di inculcare precetti negativi, perché il ragazzo è sempre più pronto a fare che a digerire. Perciò noi tra le altre attività gli presentiamo la pratica giornaliera della Buona Azione, a fondamento delle sue future doti di buona volontà e disponibilità ad aiutare gli altri. La base religiosa di questa attività è comune a tutte le religioni; dunque la buona azione non contrasta con nessuna forma di culto.

                In seguito il ragazzo può rendersi conto più pienamente che tra i suoi doveri verso Dio  rientrano la cura e il potenziamento di quei talenti che Dio gli ha affidato, quale sacro deposito per il passaggio in questa vita: il corpo con la sua salute, forza fisica e facoltà di procreare da usarsi al servizio di Dio; la mente con le sue meravigliose facoltà di ragionamento, di memoria, di giudizio, che pongono l'uomo al di sopra del mondo animale; ed infine l'anima creata ad immagine di Dio, contenuta nell'uomo; in una parola l'Amore che viene sviluppato e reso più forte da una pratica ed espressione continue. In tal modo si insegna al ragazzo che fare il suo dovere verso Dio significa non solo affidarsi alla sua bontà, ma fare la sua volontà praticando l'amore del prossimo.

                La cosa curiosa è che questo dovere di servizio verso gli altri mediante buone azioni è quello cui gli scouts rispondono con maggiore slancio. E' su questa base apparentemente modesta  -la rinuncia a piccole comodità o piaceri personali per poter servire gli altri-  che si gettano le basi dello spirito di sacrificio.

                Il primo passo dunque è rappresentato proprio dalle piccole buone azioni, che fanno parte del Credo di uno Scout. Lo studio della natura e l'amicizia degli animali aumentano poi la sua gentilezza d'animo e contribuiscono a superare quel tanto di crudeltà che si vuole innato in ogni ragazzo (benché personalmente io sia convinto che questo fenomeno non è così generale come si suppone). Da quelle piccole buone azioni egli passa alle nozioni di Pronto Soccorso e di aiuto ad una persona ferita, e quindi in logica successione, a quelle di salvataggio di vite umane in caso di incidente, acquistando così non solo il concetto del dovere verso gli altri, ma anche la disposizione a sacrificarsi in caso di pericolo. Ciò a sua volta conduce al concetto del sacrificio verso il prossimo, per la propria casa, per la propria patria, e quindi ad un patriottismo e ad una fedeltà al proprio paese, più nobili di quelle di coloro che si limitano a sventolare freneticamente delle bandiere.

 

C. SERVIZIO PER LA COMUNITA'

                L'educazione al servizio non è una questione puramente teorica ma si sviluppa in due fasi distinte : ingenerare lo spirito di buona volontà ed assicurare mezzi che offrano la possibilità di espressione pratica di tale spirito.

                L'educazione al servizio avviene soprattutto attraverso l'esempio del capo, che deve dare la giusta impostazione nel suo patriottico dedicarsi al servizio del ragazzo, esclusivamente per la gioia di farlo e senza alcun pensiero di ricompensa materiale.

                Il capo provvede anche possibilità di espressione pratica di questo spirito, per mezzo delle varie attività di servizio del prossimo che egli sottopone ai ragazzi.

                Il servizio verso la comunità è il mezzo migliore per insegnare praticamente i sentimenti del dovere verso la comunità, del patriottismo e dell'abnegazione.

                Il lavoro degli scouts che in tempo di pace e in tempo di guerra si sono volontariamente assunti compiti difficili al servizio del proprio paese, è in se stesso una prova dell'entusiasmo dei ragazzi nel fare un buon lavoro e della loro prontezza nel rendersi utili là dove scoprono uno scopo adeguato. In questo senso abbiamo un mezzo potente per sviluppare praticamente l'ideale del civismo.

                Un esempio specifico di servizio per la comunità è il servizio scout di Pronto intervento, che è a disposizione di città o villaggi in caso di incidenti o di incendi. Questo servizio è particolarmente adatto per i senior scouts, poiché esercita un'attrazione speciale sui ragazzi più anziani, dando loro al tempo stesso l'occasione per allenarsi a prestare un servizio per la società.

                Il riparto è organizzato, equipaggiato e addestrato soprattutto per combattere gli incendi, ma è anche in grado di affrontare ogni sorta di incidenti che si possono verificare nella zona, come per esempio incidenti stradali, esplosioni di gas, chimiche o d'altro genere, straripamenti od inondazioni, incidenti da corrente elettrica, incidenti ferroviari, caduta di alberi o crollo di edifici, incidenti balneari o di battelli, disastri aerei, ecc. ecc. .

                Questo richiederebbe oltre ad esercitazioni di pompieristica, di salvataggio e di pronto soccorso riguardanti gli incendi, la conoscenza e la pratica dei metodi di salvataggio e pronto soccorso in ogni tipo di incidenti: come ad esempio conoscenza dei gas e dei prodotti chimici, manovra di battelli, improvvisazione di zattere, uso delle ciambelle e delle cinture di salvataggio, tecnica del salvataggio a nuoto, respirazione artificiale; come comportarsi in caso di animali spaventati, caduta di fili elettrici, incendio di liquidi, ecc. .

                In alcuni casi può esser preferibile che ciascuna pattuglia si specializzi in un particolare tipo di incidenti, ma in genere se le pattuglie si esercitano a tutte queste attività una dopo l'altra, si arriva ad una preparazione completa per l'intero riparto.

                Nella preparazione per un specifico incidente, sarebbe bene tuttavia, affidare compiti speciali ad ogni pattuglia; per esempio una pattuglia potrebbe occuparsi dei salvataggi, un'altra del pronto soccorso, un'altra del servizio d'ordine, un'altra dei collegamenti e così via. La varietà del lavoro da svolgere offre tutta una gamma di attività del tipo che piace ai ragazzi.

                Allo scopo poi di raggiungere una preparazione entusiasta ed efficiente, è fondamentale mobilitare di frequente il reparto per incidenti fittizi improvvisati.

                Via via che il buon lavoro degli scouts appare evidente, l'interesse del pubblico si sveglierà, probabilmente fino al punto che si potranno avere degli aiuti. Si riconoscerà allora che il servizio degli scouts ha un doppio valore: educa i ragazzi ed è un bene per la comunità.

File:General Baden-Powell, Bain news service photo portrait.jpg

Lord Baden Powell 1857-1941 fondatore nel 1907 dello Scoutismo e del Guidismo.

 

D. IL PUNTO DI ARRIVO

                La repressione del proprio io e lo sviluppo dell'amore e dello spirito di servizio per il prossimo, aprono il cuore alla presenza di Dio e producono un cambiamento totale nell'individuo dandogli una vera gioia celeste. Egli diviene un essere completamente rinnovato.

                Il problema per lui diventa ora non Cosa mi può dare la vita ma Cosa posso dare io nella vita.

                Indipendentemente dalla confessione religiosa cui appartiene, il ragazzo si sarà così impadronito dei principi religiosi fondamentali, e conoscendoli per averli praticati, diviene un cittadino con una visione più ampia di benevolenza e simpatia verso i suoi fratelli.

 

 

II. PER RIASSUMERE

                L'intero scopo del nostro scoutismo è di impadronirsi dell'animo del ragazzo nell'età in cui è più ardente di entusiasmo, e di modellarlo nella giusta forma, incoraggiandolo a sviluppare la propria individualità in modo che egli sappia educarsi da sé a divenire un galantuomo ed un valido cittadino per la sua patria.

                Così facendo possiamo sperare di contribuire utilmente a rafforzare il nostro popolo sia dal lato fisico che da quello morale.

                Ma limitandoci a sviluppare aspirazioni nazionali si corre sempre il rischio di formare cittadini meschini e gelosi delle altre nazioni. Se non riusciremo ad evitare queste conseguenze, incapperemo proprio in quel malanno cui ci siamo tanto preoccupati di sfuggire.

                Fortunatamente nel nostro movimento abbiamo fratelli scout organizzati in quasi tutti i paesi civili del mondo, ed abbiamo già formato il nucleo tangibile di una fratellanza mondiale, la cui potenzialità viene poi accresciuta dal movimento parallelo delle Guide, che coopera con il nostro.

                In ogni paese lo scopo dell'educazione scout è identico: preparazione al servizio del prossimo. E con un simile obbiettivo in comune possiamo procedere, come Fraternità internazionale in servizio, e compiere un lavoro di vasta portata.

                Nell'educazione che diamo al ragazzo noi sviluppiamo sia lo spirito che l'efficienza degli individui, per far di loro dei giocatori capaci nella grande squadra nazionale composta da tutti i cittadini. Applicando lo stesso principio alla singola nazione, dovremmo cercare di sviluppare in essa il giusto spirito e l'efficienza che la sproneranno a lavorare efficacemente nella grande squadra delle nazioni.

                Se dunque ciascuno gioca al proprio posto rispettando le regole del gioco, una maggiore felicità e prosperità potranno regnare nel mondo, e finalmente si sarà raggiunta la situazione da tanto tempo cercata, cioè

Pace e buona volontà tra gli uomini.

 

FINE

 

 

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