LA MORTE DEL GATTO.

(10-7-1993)

 

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Titino , sei morto !

Sei venuto a morire davanti la mia porta,

e non mi hai trovato .

Povero il mio gattino Rosso!

Sei morto solo , dal freddo notturno,

dallo sconforto e dalla malattia .

Spero tanto che il Signore

abbia preparato anche per te

un futuro migliore ,

pieno di vita , senza morte

e senza dolore :

tu non hai l'anima , o meglio

ce l' hai solo nelle narici o nel sangue 1) ;

pertanto la tua vita finisce

 con la morte del corpo .

Ma potrà Dio

dimenticare per sempre

 le sue creature , anche se inferiori

o senza anima ?

O non è forse vero ,

che la sua bontà è infinita ,

proprio come la sua giustizia ?

Perciò , anche i Gatti

e tutti gli animali , e forse anche le piante , 

alla fine del mondo , risorgeranno ,

perché Dio , se esiste ,

non può dimenticare nel nulla

della morte le sue creature ,

anche quelle senza anima :

ciò se non sembra nella logica delle cose ,

è tuttavia nella logica di Dio ,

del Dio vivente , del Dio della vita ,

cioè di quell' Essere Eterno

che ha il potere esclusivo tra tutti gli esseri ,

di dare e ridare la vita .

 

1 : in Levitico 17,11 (la Bibbia di Gerusalemme , Bologna ,  Dehoniane , 1974, p. 216) è scritto che : La vita della carne è nel sangue : pertanto agli Israeliti venne proibito di nutrirsi del sangue . Ma lo stesso passo , nella Vulgata è tradotto : Quia anima carnis in sanguine est : Poiché l'anima della carne è nel sangue . 

 

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