L'HORROR O LA ORRIDA BRUTTEZZA, SONO DISEDUCATIVI PERCHE' OSTACOLANO IL DISCORSO E IL PROCESSO ARTISTICO

31-5-06

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                L'uomo è primariamente attratto dalla bellezza che implica pure una armonia d'aspetto e di contenuto : un bel quadro, una bella donna, un bel romanzo, una bella fotografia, un bel paesaggio... , colpiscono l'occhio e il cuore mediante l'armonia della forma e tramite questa, mediante l'armonia della sostanza che li compone . Fuori e dentro, esteticamente e interiormente, nel vedibile e nello intuibile, l'armonia, la musica, la poesia annessa a tale musica, compone e orna significativamente la sostanza della bellezza .

                Accanto a questa bellezza ordinaria e maggiore, esiste tuttavia, quale dipendenza costante, una bruttezza straordinaria, presente in ogni età umana sia passata che presente che futura , la quale talvolta viene proposta come un genere artistico al pari del suddetto armonico :

                cioè la si intende, questa orrida bruttezza, come una dimensione alla pari, con la bellezza armonica nella forma e nella sostanza . Onde così come abbiamo i romanzi e i film romantici, per esempio, abbiamo i romanzi e i film Horror...; così come abbiamo la grandezza imponente e armonica delle cattedrali medioevali, abbiamo in esse, anche la giungla romanica e gotica delle fiere dall'aspetto mitologico-mostruoso; così come nella mitologia greco-romana abbiamo gli dei antropomorfi dall'aspetto umano completo, cioè uomini dalle forme belle, in quanto la divinità loro, tende a sublimare tali forme umane fino a unirle alla divinità, abbiamo anche al contempo degli dei o figure mitologiche dall'aspetto non completamente umano, ma per esempio, i satiri avevano corpo di cavallo e testa d'uomo, le sirene , corpo di donna e gambe a forma di pesce..., le gorgoni, avevano i serpenti al posto del capelli...ecc. .

                Ma intendere l'horror come un genere alla pari, rispetto al bello, è un errore e una falsità; infatti così come il male dipende dal bene, la morte dalla vita, la malattia dalla salute, l'odio dall'amore, tutto ciò che non è Dio, da Dio, allo stesso modo anche la bruttezza della forma e del contenuto eventuali, dipendono dalla bellezza armonica e idealmente sovrana, della stessa forma e contenuto .

                In conclusione la bellezza libera e indipendente , in quanto bellezza capace di attirare a se e di rimandare ad altra bellezza da contemplare e possedere, può esistere per virtù sua propria; al contrario la bruttezza orrida, senza armonia nella forma come nella sostanza, non può esistere per virtù sua propria; infatti il brutto e l'orrido, nella sua indole esteriore e interiore, altro non è che la negazione e la scomposizione più o meno audace, della bellezza armonica ordinaria e maggiore; per contro non può dirsi che la bellezza armonica e ordinaria è l'affermazione e la testimonianza o viceversa, la negazione e la scomposizione della bruttezza orrida, perché mentre la bellezza comincia ad esistere dallo stato di fatto dell'esistente (cioè da creature e da forme che già esistono in natura o nel suo progetto), la bruttezza orrida al contrario, si inalbera e costruisce il suo discorso descrittivo, a partire per lo più dalla fantasia e non dalla natura ; onde si vede che mentre la bellezza ordinaria è naturale, la bruttezza orrida è fantastica e astratta; pertanto mentre l'una fa parte degli esseri esistenti o creati, l'altra partecipa degli esseri inesistenti o fantastici; insomma mentre l'una è nella linea del realismo esistenziale, l'altra è nella linea e nel potere creativo del realismo fantastico .

                Concludo dunque che la bruttezza orrida è condannata alla eterna dipendenza dalla bellezza ordinaria e sovrana ; e ciò avviene similmente al male, alla morte, alla falsità o errore..., all'odio... ,  che a loro volta dipendono rispettivamente dal bene, dalla vita, dalla verità o non errore, dall'amore ... ; infatti l'uno ente esclude l'altro: dove c'è vita non può esserci contemporaneamente (nello stesso istante) anche la morte; dove c'è la verità non può esserci contemporaneamente l'errore; dove c'è il bene non può esserci contemporaneamente anche il male...dove c'è l'amore, non può esserci contemporaneamente anche l'odio.

                Ne consegue dunque, similmente e analogamente, che dove c'è la bellezza ordinaria e maggiore, non può esserci contemporaneamente, cioè  nello stesso istante e nello stesso luogo, anche la bruttezza orrida . Tuttavia, questa stessa bruttezza disarmonica, in quanto negazione fantastica della bellezza ordinaria e armonica, non potrebbe esistere se non avesse un qualche ricordo e una qualche nozione incipiente della sovrana bellezza ordinaria e armonica : infatti come si potrebbe negare ciò che non si conosce del tutto? Per negare qualcosa bisogna prima conoscerla ; la bruttezza orrida trae dunque la sua ispirazione fantastica e antirealistica o negativa , dalla conoscenza della bellezza ordinaria e sovrana . E da questa ne dipende , pur soffrendola mortalmente, in quanto aspira a distruggerla e cancellarla , fino al punto che dove è l'una, nello stesso istante e luogo, non può esserci anche l'altra .

                Stando così le cose, cioè essendo la bellezza ordinaria e armonica, anche libera e sovrana e avente a base la natura esistenziale (e non la natura fantastica e illiberale o dipendente) , è del tutto inutile che si riempia la mente dei fanciulli e degli uomini, di personaggi orridi e bestiali : infatti questi soggetti non possono stimolare al meglio e salutarmente il discorso maggiore della ispirazione fantastica , perché questa ispirazione muove dalla natura liberale, esistenziale e armonicamente indipendente, e non tanto dalla natura puramente fantastica, illiberale e disarmonicamente dipendente .

                In conclusione , la retorica dei mostri e dell'orrore annesso, rappresenta in definitiva, un ostacolo allo sviluppo e al perseguimento del discorso e del processo artistico maggiore, cioè quello dipendente dalla natura armonica del realismo esistenziale e naturale; mentre per contro spinge a perdere tempo cercando ispirazione e lumi d'arte , nel realismo fantastico dipendente e illiberale quanto disarmonico, il quale per via della sua dipendenza e dell'artificio che implica a scapito del realismo, tende a confinare in basso il talento, circoscrivendolo alla sua sfera negativa e fantastico-artificiale , onde lo spirito non si elevi verso il mondo libero e superiore, armonico e sovrano , del realismo naturale .

 

 

FINE

 

 

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