FIORETTO ITALO-CROATO-ALBANESE: LA CROCE CONTRO LA GRANDINE.

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Foto 1 : Il croato e l'albanese, di comune accordo, e ritenendo di trovarsi nella Terra delle Croci, impiantano la Croce di canne .

Foto 3 : L' albanese , si guarda intorno dopo aver innalzato la Croce : dov'è la Grandine , dove sono quelli che eventualmente diranno di togliere la Croce (Padroni e Mussulmani inclusi) ? Per ora non ci sono ; ma si faranno vivi di sicuro .

Foto 2 : Cristo Portacroce : El Greco , 1587-96 . Barcellona , Mueso Nacional de arte de Cataluña .

Foto 4 : Trasporto (e innalzamento) del Sacro Legno (Part.) . Piero della Francesca, 1455c. , Arezzo , Chiesa di S. Francesco, «Leggenda della Vera Croce» .

 

                Tre operai intenti alla scacchiatura e potatura verde estiva , sono nel bel mezzo di un grande vigneto in Valdichiana; se non fosse che s'apprestano alla fine del filare, dimostrandosi sulla via pubblica, nessuno li potrebbe distinguere, tanto li inghiotte il verde e materno mare delle foglie di vite, proteggendoli pure , per quanto possibile , dalla calura agostana.

                 Ma tra i tre vi è area di moderata preoccupazione : la notte prima la grandine improvvisa e inesorabile , ha distrutto in un sol colpo , almeno il 40% del raccolto nei vigneti circostanti . E ora potrebbe distruggere anche i rimanenti , compreso il grandioso e abbondante , dove essi stessi si trovano. I tre sentono perciò più del solito , la precarietà della condizione della agricoltura , esposta più delle altre attività , al capriccio delle intemperie; sanno che in caso di catastrofe, i primi a rimaner disoccupati , forse sarebbero proprio  loro; inoltre pure l' Azienda da cui dipendono, avrebbe motivi di  crisi ulteriore...  .

                  Che fare ? Tutti sentono l' inutilità delle lamentele umane dei più anziani e dei padroni che si dispiacciono si , ma al massimo , per non aver fatta l'assicurazione antigrandine; ma non certo per avere eventuali conti aperti col Cielo. 

                   Ci vorrebbe dunque qualcosa di più sicuro e potente. Ma che cosa?

                  «Mettiamo una Croce nel vigneto» ! Osa dire Shpëtim , che  nella lingua albanese significa : «Salvataggio, Salvezza» , ma che nella realtà quotidiana , è spesso , peggio di un monellaccio pestifero e cronico .

                  «Ma tu non sei mussulmano» ? Si meraviglia Ilija , il croato ?

                  «Certamente -ribatte l'albanese- ; tuttavia vengo dal paese di Skanderberg 1) , io;  e molti albanesi son cristiani; poi Valerio disse che  l'uso di metter le Croci anche sui campi, un tempo era molto in voga da queste parti, in Italia . Pertanto io provo . Son venuto in Italia e voglio provare  all'Italiana. Mettiamo su una Croce nel paese delle Croci, e vediamo poi le conseguenze. Moviamoci »!

                «Io ci stò . Ci sarebbe quel canneto dietro la strada , alle Fontanelle» , -ribatte Ilija- .

                «Andiamo Valerio» .

                                « Andiamo» !

                E partono tutti e tre , tanto c'è l'ora del pranzo : nessuno li rimprovererebbe di diserzione dal lavoro .

                Tagliano dunque alcune canne , e incrociandole, legate sui pali in capo ai filari, issano ben tre quattro Croci su in alto, belle belle sotto il sereno illuminato , ai quattro lati del grande vigneto in festa verde .

                Nessuno è però spettatore di questa operazione , se non  l'occhio ricco di potenza ,  del mondo  invisibile . 

                Ma presto , si stagliano verso il cielo quattro nuove Croci . 

                E gli sguardi dei tre paladini , sono i primi per così dire , ad adorarle , o meglio a gioire misteriosamente di un fatto poco descrivibile , ma certo ancor più misterioso nei suoi risvolti salvifici, sia dalla grandine , principale intenzione di quello spontaneo crurifragio,  che dal male che ogni uomo , inevitabilmente incontra nel corso della propria esistenza .

                Ora, è da rilevare per la cronaca , che in seguito la grandine non venne più a flagellare i raccolti , in quel semisfortunato anno agrario . 

                E non venne sebbene , in confidenza devesi sapere , che certa sapienza umana , pur credendo nell' intimo (almeno a parole) alla potenza della Croce,  trovò ciononostante il modo di togliere nascostamente le Croci dal vigneto. E questo gesto avrebbe potuto offendere gravemente il Padrone della Croce, con esiti molto infausti per tutta quell' impresa agricola .

                Ma se l'offesa ebbe luogo , la punizione in apparenza , fu risparmiata . Infatti è risaputo come la giustizia di Dio non solo sia superiore di gran  lunga, alla stoltezza o sapienza soltanto umana ; ma se frequentemente, tale giustizia divina, non disdegna  di manifestarsi nei piccoli fatti quotidiani ordinari o straordinari che siano, nemmeno è rapida a tuonare all' occasione sopra i colpevoli, sia cercandone paternamente o divinamente le attenuanti se ci  sono, sia considerando se tra quei manchevoli vi sono anche uno o pochi giusti, nel nome dei quali perdonare e continuare a tendere loro la trappola della salvezza : invero , per nessuno più che per essi erranti, vale il detto : Finché c'è vita c'è speranza di salvarsi dalle male conseguenze naturali e soprannaturali, dei propri errori.               

 

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1 : Scanderberg o Skanderberg , Giorgio Castriota detto  (1403-68) . Eroe nazionale albanese. Vissuto in giovinezza alla corte del sultano e fattosi musulmano con  il soprannome di Iskander - Beg   - : Principe Alessandro - ,  dopo la morte del padre , tornato al cristianesimo , dal 1443-61 e di nuovo dal 1446-68 , comandò la lotta dell' Albania contro i sultani Murad II° e Maometto II° , ottenendo il riconoscimento delle proprie conquiste . Nel 1459 fu in Italia per portare aiuto a Ferdinando di Napoli contro Giovanni d' Angiò .