FINE DEL DOGMA CHE BISOGNA ACCETTARE LE CONCLUSIONI DELLA SCIENZA

[ G. K. Chesterton, Perché sono cattolico (titolo originale del Capitolo : Il crollo del materialismo) Milano, Gribaudi, s.d.,  pp. 95-101 ]

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Lorenzo della Volpaia, Orologio dei Pianeti, Firenze 1510 Istituto e Museo di Storia della Scienza, inv. 3817

Ricostruzione fedele e funzionante dell’orologio planetario ideato e costruito da Lorenzo della Volpaia su commissione di Lorenzo de’ Medici. L’orologio presenta un quadrante innovativo, che consente per la prima volta di osservare con un solo colpo d’occhio i moti di tutti i pianeti. Mostra i movimenti di Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, le fasi e le età della Luna, il moto medio e il luogo vero del Sole. Indica inoltre l’ora (con suoneria), il giorno e il mese.

 

               Qualche tempo fa David Forsyth fece una conferenza molto curiosa dal punto di vista psicologico nella sezione di psichiatria della Società Reale di Medicina: di notevole interesse per psicologi, patologi, alienisti e tutti gli studiosi del tracollo mentale subito dal mondo moderno. Era un esempio completo e perfetto di quella combinazione molto comune del complesso di superiorità con uno sviluppo molto bloccato e inibizioni su quasi tutto ciò che si può chiamare curiosità intellettuale. Ma lo cito qui non a causa della sua limitatezza, ma perché nega esplicitamente tutto quello che vi è di nuovo nelle scoperte scientifiche. Non è una novità scoprire che un materialista può essere intollerante; ma non è da tutti i giorni avere la prova sorprendente che può essere antiquato.

                Non vale la pena di controbattere le accuse, che sanno di  muffa, sul sadismo e il masochismo che sarebbero alla base della religione. Possiamo notare di sfuggita ed è un triste passatempo, che questo tipo di polemisti è incapace di sostenere una linea di pensiero coerente; e che si trova con squallidi termini tecnici eternamente ingarbugliati, come quando per es. accusa l'Islam di sadismo e il cristianesimo di masochismo, subito dopo aver discusso sulla persecuzione cristiana contro gli eretici come tipicamente sadica. Ma tutti questi giudizi sugli eventi umani, buoni o cattivi, portati avanti come strani lampi di follia, sono essi stessi un passatempo per i folli.  E' proprio come se qualcuno dicesse :

                Vi è un particolare tipo di pazzo che si crede fatto di vetro; chiamerò questa patologia come vetrosità; quindi dimostrerò che chiunque abbia, ovunque si trovi, a che fare con il vetro, per una ragione qualsiasi è una vittima della vetrosità. I mercanti del deserto che dicono avere inventato il vetro, i manovali medioevali che hanno colorato le vetrate in maniera splendida, i primi astronomi che hanno munito i telescopi con lenti di vetro : tutte queste categorie evidenziano la vetrosità nelle varie fasi in cui si manifesta la patologia. E' ciò che porta alla libido subcosciente, perché il guardone sbircia attraverso le finestre, di solito fatte di vetro; è l'impulso che spinge all'alcolismo perché la gente beve da bicchieri di vetro; e il principe Alberto e la regina Vittoria vennero colpiti da un incontrollato e fortissimo attacco di vetrosità quando fecero costruire il Palazzo di Cristallo.

                L'unico difetto in questo ragionamento (che sembrerebbe scientifico quanto quello di Forsyth) è che per portare avanti delle teorie è necessario a volte, pensare. E' ovvio che tutte queste persone avevano mille altre ragioni per fare quello che hanno fatto, al di là dell'essere maniaci del vetro; alla stessa stregua è ovvio che le grandi religioni, vere o false, hanno avuto mille ragioni per fare ciò che hanno fatto, senza per questo essere maniache del masochismo o del sadismo.

                Tuttavia potremo anche porci al di sopra di tutta questa fanghiglia e considerare seriamente il caso di Forsyth, e la sua sorprendente ignoranza dei meccanismi del pensiero moderno, e soprattutto della scienza moderna. Ora a grandi linee la sua tesi era grosso modo questa : scienza e religione, lungi dall'essere riconciliate o riconciliabili, erano divise dall'alternativa essenziale tra il pensare la realtà, cioè la verità oggettiva, proprio della scienza, e il pensare piacevolmente, ossia ciò che si ritiene essere comunemente l'immaginazione, proprio della religione.

                Non vi è bisogno di enumerare le innumerevoli obbiezioni che si potrebbero opporre a questa rozza divaricazione; come per esempio che la religione non è limitata ad immaginare cose piacevoli, ma che è stata spesso contestata proprio dai tipi come Forsyth, per averne immaginate di spiacevoli; oppure che l'argomentazione che la religione è inconciliabile con la scienza, ponendo a priori la condizione che è incompatibile con la verità, è in realtà un circolo vizioso. Ciò che voglio evidenziare è che questa posizione non solo è il contrario della verità, ma contraddice anche quello che sostiene il pensiero moderno.

                Se vi sono due fatti attuali evidenti e chiari a tutti sulla scienza e la religione, sono questi : primo, che le pretese della scienza di mostrare una realtà concreta e oggettiva si sono grandemente ridimensionate; secondo che le pretese della religione riguardanti la realtà concreta e oggettiva dimostrata esistente nei suoi miracoli e nelle sue meraviglie date dalle esperienze mistiche, sono più riconosciute di un tempo. Da una parte l'atomo ha quasi perso quella consistenza oggettiva che sembrava poter avere per i materialisti del secolo scorso, dall'altra l'ascensione è accettata come un caso di levitazione da molti i quali non l'accettano come ascensione. Da una parte la fisica è diventata quasi metafisica, in quanto non solo l'atomo come viene spesso ricordato, è divenuto una formula matematica astratta, ma si è quasi tramutato in un semplice simbolo algebrico. I nuovi fisici insistono nell'affermare che ciò che descrivono non è la realtà oggettiva di ciò che stanno analizzando, che non stanno osservando un oggetto come potrebbero aver fatto i fisici del secolo scorso. Alcuni tra questi dichiarano che analizzano solamente certi turbamenti o distorsioni, causati proprio dalla loro attività di osservazione. Eddington [1882-1944 astronomo e fisico inglese, n.d.r.] è più agnostico sul mondo materiale di quanto lo sia Huxley su quello spirituale. Non poteva esserci momento più inopportuno per sostenere che la scienza si occupa della verità reale e oggettiva.

                D'altra parte su un'altro aspetto, quello degli argomenti pratici e storici, il momento è adatto per la religione di appellarsi per la verità reale e oggettiva. La Chiesa getta sul tappeto la sfida di Lourdes, che non può ottenere risposte; gli spiritualisti pretendono addirittura di dimostrare la loro nuova religione tramite esperimenti, quasi si trattasse di una tesi di chimica o di elettronica; e un sempre maggior numero di intellettuali imparziali, che non sono né cattolici né spiritualisti, incominciano a nutrire un certo interesse sulla ragionevolezza, e persino sulla legittimità, dei grandi miracoli che si sono verificati nella storia. Per esempio sono usciti un paio di libri sulla linea del libro intitolato Chi ha spostato il masso, brillante, ma strettamente scientifico; e la tendenza tra gli scrittori più obbiettivi è quella di ritenere che tali eventi sono stati sottovalutati. La scuola più recente degli apologisti cattolici, da Ronald Knox [1888-1957 convertitosi dall'anglicanesimo divenne cappellano dell'Università di Oxford n.d.r.] a Christopher Hollis [1902-1977 , scrittore inglese e politico conservatore  n.d.r. ] a Arnold Lunn [1886-1974 scrittore inglese  n.d.r.], utilizza quasi esclusivamente l'arma dell'evidenza concreta e dimostrabile; e non si presuppone più che essi abbiano la peggio in questa diatriba. E' il momento sbagliato per dire che la religione ha a che fare con fantasie piacevoli e l'immaginazione.

                Lo stile antiquato di argomentazione di Forsyth m'interessa in quanto sposta l'attenzione su fatti di attualità a tutti noti che lui sembra ignorare. Tra i fatti più rilevanti va evidenziato il cambiamento d'opinione degli scenziati nei confronti della realtà : è importante perché è uno di quei mutamenti che non si sono sviluppati con grande clamore di pubblico. Nel periodo in cui venni finalmente ammesso nel seno della Chiesa, e molto tempo prima quando stavo già riflettendo su queste cose, la mentalità laica e l'impostazione scientifica erano dominate  dall'impostazione superata del materialismo di Haeckel [1834-1919 scienziato darwinista tedesco n.d.r.]. E' quindi corretto sostenere che questa fondamentale rivoluzione nella filosofia della scienza fisica, è uno di quegli eventi mondiali avvenuti dopo la mia conversione: certo è che avrebbe accelerato tale evoluzione, se fosse avvenuta prima della mia conversione. Solo che la natura esatta dell'effetto di questa rivoluzione scientifica sulla sfera della religione personale, è stata spesso travisata e ampiamente fraintesa.

                Non è tanto il fatto che riteniamo, come vorrebbero alcuni, gli elettroni essere particolarmente cristiani, o gli atomi atei di natura. Non è che vogliamo basare la nostra filosofia sulla loro fisica, né vogliamo riformare la nostra antica teologia sulla base delle ultime scoperte biologiche. Non andiamo incontro al paese con i soliti slogan e proclami di partito del tipo gli elettroni per gli eletti, o in favore dei preti e dei protoni. L'importanza fondamentale per i cattolici di questo crollo del materialismo riposa nel fatto che anche le affermazioni cosmiche più baldanzose della scienza possono rivelarsi errate. Se tra cinquant'anni scopriremo che l'elettrone esploderà come l'atomo, non ci influenzerà più di tanto, in quanto la nostra filosofia non si basa né sull'elettrone né sull'atomo. Ma i materialisti fondarono la loro filosofia sull'atomo. Ed è probabile che in questo momento si stia sviluppando qualche moda spirituale basata sull'elettrone. Per una persona della mia generazione, l'importanza del cambiamento non consiste nella fine del dogma (che fu dopotutto un dettaglio, anche se molto dogmatico) che la materia è composta di atomi indivisibili , ma piuttosto nella fine del dogma universalmente accettato, proclamato e divulgato che bisogna accettare le conclusioni della scienza . Ho sentito innumerevoli volte ripetere quando ero giovane e adolescente, l'ultimatum : bisogna accettare le conclusioni della scienza . Ed è quella nozione e esperienza che si è oggigiorno conclusa; o meglio, che è stata esclusa. Se tutto è soggetto a discussione, non si vede perché bisogna accettare le conclusioni della scienza. I nuovi scienziati non pretendono certo che vengano accettati i nuovi postulati scientifici. Gli stessi nuovi scienziati non accettano loro stessi i nuovi postulati scientifici. Per rendere loro giustizia, essi negano con vigore che la scienza possa giungere a delle conclusioni: questa stessa possibilità viene da loro esclusa. I migliori tra loro ripetono in continuazione che la scienza è inconcludente.

                Il che va tutto molto bene, ed è tutto molto saggio e molto vero, nella direzione del graduale equilibrio tra le verità, ognuna nel proprio ambito. Ma intanto esiste una realtà come la vita umana. Gli agnostici del secolo scorso ponevano molte speranze nella scienza affinché formulasse molte certezze incontrovertibili. I nuovi filosofi della scienza non sono, nella sostanza, differenti, se non per il fatto che essi attendono pessimisticamente anziché ottimisticamente, in quanto conoscono bene il significato delle verità relative come degli errori relativi. E intanto come ho già accennato, noi abbiamo bisogno di regole da rispettare, sia che trattino i debiti da pagare, sia che si riferiscano ai nemici da combattere. Non attenderemo certo l'avvento di un illuminismo del XIX° secolo. Men che mai attenderemo l'avvento improbabile di un illuminismo del XX° secolo. Se vogliamo una guida per la vita, è più saggio cercare altrove.

 

La terra e la luna, viste da un satellite

 

FINE

 

 

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