LA DOMENICA COSTITUISCE L'APICE E IL CUORE DELLA NOSTRA CIVILTA'

 

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                              Carissimo popolo d’eletti, so per certo che voi siete d’animo buono e meritevole. Siete perciò fuori dagli errori eccessivi della modernità senza Dio. Tuttavia c’è un aspetto che riguarda tutti quanti, e che può essere ben capito solo dai buoni:

                i cattivi, i mediocri, gli imbecilli per definizione o per momentanea ideologia, difficilmente capiscono una tal necessità: essi sono il popolo dei confusi, ed è già parecchio se della lor confusione, ne verranno finalmente a capo.

                Di che si tratta?

                Della Domenica . La cultura neopagana e superconsumista, i crociati della morte che si voglion far passare per democratici (per es. con l’aborto e i peccati contro la vita…), occupati come sono a consumare il loro “prezioso” egoismo, non sanno più che cosa è la Domenica.

                Gli antichi  (Egizi. Greci. Romani…) non conoscevano la settimana di sette giorni: essa è a noi venuta mediante la bibbia ebraica che celebrava il sabato, e poi col cristianesimo che ha messo il settimo giorno, quello della resurrezione del signore, al posto del sabato ebraico.

                La Domenica costituisce pertanto l’apice e il cuore della nostra civiltà: in essa l’uomo si riposa dopo sei giorni lavorativi, e fa come fece Dio che il settimo si riposò durante la Creazione. Se dunque Dio che non ha bisogno di riposarsi, tuttavia volle riposarsi, come può l’uomo fare diversamente? E’ forse da più di Dio? Ma è evidente che Dio si riposò il  settimo giorno, perché l’uomo facesse altrettanto, cioè per esclusivo nostro insegnamento. Poi è venuto il Cristo che ha scelto questo giorno di riposo per risuscitare dalla morte. Onde riposo e incontro con Dio e la sua Legge, il suo mistero, son diventati dalla resurrezione in poi, il punto sostanziale della Domenica e dunque anche della nostra civiltà. Una civiltà basata su Dio, che è una Persona, il Creatore, e non su una o più ideologie, che sono soltanto un insieme di idee tenute insieme da una logica che puntualmente non regge mai alla prova dei secoli.

                Ne consegue pertanto che chi va contro la domenica, non va tanto contro l’insegnamento di Dio, che dopotutto è irraggiungibile, quanto contro il bene stesso dell’uomo, fatto a immagine e somiglianza di Dio.

                Pertanto ho scritto una breve lettera per far vedere la bellezza della domenica: a mio parere se tale bellezza è visibile, ciò introduce e salva anche ogni altro contenuto teologico, compreso il sopradetto.

                In conclusione o popolo privilegiato, leggete se potete e aiutiamoci a salvare la Domenica.

                Vostro,

  O. Metozzi.

 

FINE

 

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