LA CIAMBELLA DEI CARABINIERI.

11-3-05

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Finestra sul popolo aretino, toscano, italiano

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           Era l' Autunno dell' anno 1970 . Ancora l'economia era prevalentemente agricola , il tenore di vita medio-basso , spesso decisamente povero . Vigeva all' epoca, per essere espliciti , l' ultimo baluardo di        quell' organismo civile e rurale, che la storia ha da tempo  classificato come Civiltà contadina .

          In questo contesto , è noto come gli affetti e la vita interiore gravitassero attorno alla famiglia umana e a Dio , mentre la referenza istituzionale mancava nel quotidiano più spicciolo, e se necessaria che non se ne poteva fare a meno,  s'estendeva di preferenza  al vicinato , al massimo al prete e ai carabinieri , al medico condotto , al sindaco, e ciò avveniva tanto più raramente quanto più su dovevasi andare nella scala sociale, per trovare un dato referente.

          Orbene in loco detto Le Querciole , viveva la famiglia Tasselli, composta da Amedeo figlio di Delia e marito di Virginia ,  e due monelli , Francesco e Vito detto Vitte, figli d' Amedeo e Virginia .

           Questa famigliola d' agricoltori , conduceva ordinariamente vita grama e il più normale che si possa , dopo la fatica dei campi , e le ristrettezze della povertà, pure immaginabili .

           Una mattina Delia accese il forno , presso il pollaio , oltre il muro del casolare , e vi mise dentro , come aveva fatto tante volte in vita sua ,  una bellissima ciambella, con in mezzo un bel bicchiere, per dare la forma al classico buco centrale .

           Orbene , a suo tempo , credo dopo tre quarti d' ora circa , era giunto il momento di sfornare e sottoporre il buon dolce alla publica attenzione; infatti , la nonna o la suocera Delia , aveva la massima reputazione culinaria; era in ciò una autorità  persino oltre la famiglia e nel vicinato .

            Ma stavolta la ciambella venne inspiegabilmente male . Con gran maraviglia di tutti , la sapienza abile della Delia aveva fallito ; e come se non bastasse , ella stessa non dava ragione del pieno fallimento . Il fatto, subito passò oltre le mura domestiche e alimentò certi mormorii nell' intero paese : possibile che  La Delia avesse sbagliato a fare una ciambella , alla vigilia del Natale ?

            I vecchi e gli amici maggiori , sostenevano che non era possibile : qualcosa era andato storto, ma non per colpa della magna Delia ; ella non poteva avere sbagliato ciò che tante volte aveva fatto e insegnato a molte paesane ... .

             I giovani ascoltavano con apparente neutralità o divertimento, il dibattito ; ma nel segreto dell' animo, propendevano per dar ragione ai vecchi : la nonna Delia non era tipo da sbagliare .

             Qualcosa o qualcuno , forse la sapeva lunga sul fatto : uno scherzo ? Una manomissione dovuta all' invidia ? Al malocchio ? Oppure fu opera del diavolo ? Quel gran gabbano infernale , a cui tanto preme sminuire i buoni esempi ,  traviare , sconfortare , disperare al meglio, specie la povera gente , e seminare pertanto discordia ovunque , anche alle Querciole, perché invidioso della pace e del lavoro onesto di quel luogo, isola privilegiata nel mondo intero, e pertanto non solo in Toscana e in Italia ... ?

              La famiglia Tasselli e il paese delle Querciole , discusse di simili cose per vari giorni onde trovarsi una spiegazione ; ma non potendo venire a capo di si fatto incerto e inspiegabile , si decise un provvedimento drastico e radicale, adeguato al malfatto :

              delegare la soluzione del caso , alla severa reputazione del maresciallo Bonci , della locale stazione dei carabinieri .

              Partirono dunque con l' Ape , la Delia e Vitte , con Menco lo zoppo , e si presentarono l' indomani al milite, dicendo  :

              Abbiamo deciso di venire a capo del seguente malfatto: qualcuno ha violato la nostra proprietà privata e la nostra sfera domestica , e ha forse inserito materialmente o provocato magicamente , una falsa fattura alla Ciambella prenatalizia, della nonna Delia .

              Visto il fare sicuro, l' anzia del parlare , nonché conoscendo il maresciallo , la socialità e bontà degli abitanti delle Querciole , si impose egli cautela e gentilezza straordinaria ; pertanto non interruppe il discorso , e se ne stava composto e ordinato ad ascoltare , mentre la soldataglia intorno , sentendo tuttavia il fatto , non poteva fare a meno di sorridere del semplicismo eventuale e evidente, dei pochi villani .

               Ma ora veniva il bello : come non offendere la Delia e il paese che rappresentava e al contempo salvare l' onore dell' arma dei carabinieri , la quale non poteva esser mobilitata , per una ciambella fallita , sebbene l'episodio era dopotutto circoscritto alla sperduta Querciole della tosca campagna .

                Pensava dunque tali cose dignitosamente il buon maresciallo , tirando un poco talvolta la sua pipa e arricciando i baffi lunghi , da onestissimo Vittorio Emanuele . Finché dovendo dare una risposta , pensò la seguente soluzione :

                Signora Delia , non è da escludere, anzi son certo che lei ha  ragione : a questo mondo capita di tutto , e ci sono anche i manomissori di ciambelle . Tuttavia , prima di sollevare un eccessivo vespaio , prima che il fatto giri troppo oltre il paese, le chiederei se mi fa il seguente favore : tra due settimane celebriamo il compleanno del mio figlio maggiore ; vorrebbe ella dimostrare a tutto il paese e a tutti i carabinieri, la sua maestria culinaria , occupandosi di persona della fabbricazione dei dolci , a cominciare dalle ciambelle ? Così non la darà vinta ad eventuali manomissori , e dimostrerà publicamente chi è lei , quale cuoca e ciambelliera . La prego di accettare .

                E Delia accettò . Fece buonissime ciambelle e dolci ai carabinieri in festa , coinvolgendo per l' occasione , gran parte del paese ; si che la sua reputazione fu dal fatto enormemente confermata ; e quel che più conta , gli eventuali sabotatori furono in tal modo , definitivamente smentiti e publicamente neutralizzati, anzi puniti e sconfitti, dalla severa, fatale , giustizia della verità delle cose , e lasciatecelo dire , dal buon senso di un maresciallo di campagna, il quale, uomo più di sana che di voluminosa cultura, consapevole della propria autorità in quei luoghi, nonché conoscitore del carattere e della bontà popolare, sapeva quasi sempre (come nel caso di Delia) calarsi nelle vicende quotidiane della povera gente, sapendone sollevare con maestria unica, sia il disagio che lo sconforto dovuti spesso alla vita eccessivamente severa e faticosa dei lavori agricoli o forestali .

            

FINE

 

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