ESSER CATTOLICI, SIGNIFICA PERSEGUIRE LA VERITA' E NON L'IDEOLOGIA

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                Essere cattolici significa forse difendere la Chiesa e la Religione, contro lo Stato e le altre ideologie? Qualsiasi ideologo o secolarizzato risponderebbe di si: per costui, i cattolici, sono su per giù, un grande partito politico, o anche quando ciò non ha esatta traduzione o organizzazione politica di peso (come oggi) rappresentano comunque un gruppo sostanzialmente omogeneo, analogamente agli altri gruppi o movimenti sociali.

                In realtà il cattolico non può parteggiare per nessuno, non può ammiccare a qualcuno come a qualche pensiero, non può sponsorizzare o tifare; non può respingere o attaccare. In conclusione non può fare nessuna di queste cose finalizzate a se stesse (senza una profonda anima di giustizia), solo perché queste cose costituiscono la geometria naturale di ogni ideologia o partito o movimento.

                Al contrario ciò che distingue sostanzialmente il vero cattolico da ogni ideologia o partito o corrente, è quanto segue: che si preoccupa anzitutto di cercare, perseguire, domandare, comporre, creare, ricevere,.. niente altro che ciò che è giusto, vero, buono, bello. E posto che l'approdo naturale di questa ricerca e assunzione antropologica, se ben eseguita, è la Fede in Dio secondo l'insegnamento della Chiesa Cattolica, si capisce come  il cattolico medesimo, alternativa migliore a tale Fede sacrosanta, non trovi. Perciò si dichiara tale: cattolico, romano, apostolico.

                E' evidente pertanto, se si medita questa affermazione (che può essere rapidamente riassunta come l'affermazione del vero che conduce naturalmente al cattolicesimo) che la posizione di molti che a tale conclusione non giungono, contiene dei motivi per cui non vi giungono.

                Si pone così la seguente domanda: questi motivi dei non arrivati, sono veri o falsi, giusti o ingiusti, arbitrari o legittimi..e via dicendo ?

                Mi sembra che si debba rispondere nel seguente modo: possono essere giusti motivi come possono non esserlo. E come tali, sia se giusti o ingiusti, è possibile giudicarli e comprenderli, onde condividere i giusti e respingere le ingiuste pseudoragioni.

                Diverso è invece il contegno da tenere rispetto alla persona. Questa non spetta all'uomo giudicarla, ma  spetta a Dio . Infatti Dio stesso ha detto: Non giudicate per non esser giudicati...(Mt 7,1; Lc 6,37).

 

FINE

 

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