LA CAMPANA, E IL CAMPANILE
(Da : Federico Tozzi, Prose 99-101, in : Federico Tozzi, Opere a cura di Marco Marchi, Milano, Mondadori  1987, pp 649-50 -Collana I Meridiani-)

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Campanile della Chiesa di Meliciano (Castiglion Fibocchi Arezzo)

 

Campana, dimmi

come è fatta la tua voce ?

Mi vien voglia di stringerti con le mani;

Mi vien voglia di farmi capire

dal tuo bronzo.

Ma tu ti volgi aperta a destra e a sinistra

e mi assordi sempre di più.

Pare che anche il paesaggio sotto a noi,

si metta a suonare ...  .

 

Mi piaceva suonare le campane.

Io entravo nel Duomo

prima che si facesse giorno.

C'èra soltanto accesa una candela

davanti alla porticina

del Campanile di marmo.

 

Senza dir niente al Sacrestano

che mi conosceva,

pigliavo anch'io la fune della Campana.

Il Sagrestano mi guardava e rideva;

ma quand'io con tutta la mia forza,

sudato tiravo giù la fune,

il mio cuore tremava .

 

Quando il giorno è per morire, io sento

un'altra volta la forza della preghiera,

e il campanile della mia parrocchia,

spalanca la mia anima quanto è possibile.

E io mi offro a Dio,

perché mi dia la voce per parlare.

 

FINE

 

 

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