SI IMPARA A DIGIUNARE, COMINCIANDO DAL POCO VERSO UN COSTANTE CRESCENDO, GUIDATI DALLA RAGIONE, DALLE LEGGI DELLA CHIESA, E DALLO SPIRITO SANTO

(Al Forum : http://www.totustuus.name/showthread.php?p=20993#post20993  Il 9-3-09)

 

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                Confermo tutti i consigli già dati saggiamente nelle varie risposte, secondo la gradualità : cioè cominciare (l'importante è cominciare) a rinunciare a qualcosa (anche poco) in modo crescente, tenendo presente la forza di se stessi, la necessità di essere costanti, la norma o il punto d'arrivo eventuale, vale a dire un solo pasto giornaliero con poco cibo o caffè al mattino e alla sera (Cost. Ap. Paenitemini).

                Ma si consideri che Dio accetta tutto, anche il semplice non mangiar miele o zucchero o carne a favore del pesce; anche una minima penitenza, la più facile che possa essere, come un po di pane o vino in meno, credo sia un valore da Dio accettato; anzi persino una penitenza malfatta o riuscita, non credo che Gesù la respinga... .

                Ciò ci fa capire quanto segue: che se Dio accetta tutto, anche le piccolissime penitenze che nessuno può considerare difficili da fare, quanto più apprezzerà e darà efficacia spirituale, alle penitenze riuscite, fiere e vigorose?

                In realtà questa porta salvifica della penitenza mediante il digiuno, è uno dei segreti della crescita spirituale o rivoluzione interiore; dal Digiuno corporale offerto a Dio, passa un nutrimento o abbondanza supplementare dello spirito, una maggiore limpidezza e dispensa della Grazia, che altrimenti non si avrebbe o potrebbe non aversi (le vie del Signore sono infinite, ma non per questo può dirsi che non abbiano canali privilegiati, come per esempio, i sacramenti e il digiuno in argomento).

                In conclusione, offrendo a Dio la propria buona volontà dimostrata magistralmente dal digiuno (privazione parziale del nutrimento che fa sopravvivere il corpo), si provoca una risposta benefica della Grazia che ci migliora nello spirito, ci conferma e fortifica nella via del Decalogo e del Bene, e ci fa capire e vivere meglio la nostra identità e specialmente la nostra testimonianza di creature pasquali, il cui destino è eterno, e proprio per questo, nell'immediato abbiamo la missione di essere il sale della terra. 

                Ma anche nel caso che non si riuscisse a fare nessun digiuno o penitenza, poiché l'esistenza è piena di fatti che talvolta possono più o meno costringerci a privarci di quella o quell'altra cosa (povertà, lutti o deviazioni familiari, malattie, prevaricazioni che nel lavoro o altrove non si è riusciti a evitare...ecc.), questi stessi fatti o privazioni eventuali, se accettati e offerti a Dio dopo aver fatto umanamente il possibile per evitarli, a mio parere (ma credo sia anche dottrina), possono pure essi, diventare un canale importante della Grazia, analogo e persino più grande o efficace, di quello che favorisce il digiuno stesso.

                Ma quanto più la Grazia avrà in noi successo, se oltre alle sconvenienze talvolta imposte dall'esistenza contro la nostra stessa volontà, ne favoriamo ciononostante la venuta e il possesso in noi, mediante il Digiuno ?

                                 Mi si corregga se sbaglio.

 

                                 Comunque, Buona Quaresima, cioè buona apertura alla Grazia di Dio,

 

Orlando Metozzi  

 

FINE

 

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